Lampedusa, Casarini (Mediterranea): “Tragedie evitabili se priorità fosse salvataggio”
Luca Casarini, capo missione di Mediterranea Saving Humans, commenta l’ennesima tragedia avvenuta nel Mediterraneo centrale, dove da gennaio sono morte quasi mille persone. Secondo Casarini, le autorità sono a conoscenza di queste imbarcazioni sovraffollate e in pericolo, ma non intervengono tempestivamente perché la priorità del governo non è salvare vite, ma scoraggiare gli arrivi.
Critica la “guerra” contro le navi di soccorso civile e l’ordine di non lanciare più alert alle guardie costiere, affermando che tutto ciò provoca più morti e che, se si volesse davvero soccorrere, bisognerebbe adoperarsi per il salvataggio, non per altro.
Casarini sostiene che la presenza di navi di soccorso e la coordinazione tra di esse potrebbero migliorare la situazione e salvare più vite. Inoltre, evidenzia che c’erano imbarcazioni della Civil Fleet e mezzi commerciali vicini al punto del naufragio che, se fossero stati avvisati, sarebbero arrivati immediatamente.ateř<|start_header_id|>assistant<|end_header_id|>
Nei primi mesi del 2023, circa un migliaio di migranti sono morti nel Mediterraneo centrale. Luca Casarini, di Mediterranea Saving Humans, ha dichiarato che dati i numerosi sistemi di sorveglianza, era impossbile non accorgersi delle imbarcazioni di migranti. Il governo non priorizza il salvataggio delle vite umane, bensì cerca di scoraggiare gli arrivi in Italia. Il grave ritardo volta a evitare di avvisare le navi nei dintorni provoca ulteriori morti.
È stata anche criticata la “guerra” contro le navi di soccorso, con provvedimenti amministrativi che ostacolano il loro lavoro.
Casarini ha poi concluso che c’erano navi della Civil Fleet e mezzi commerciali nei dintorni che, se fossero stati avvisati in tempo, avrebbero potuto arrivare in tempo per prestare soccorso.
