Lampedusa, Ungaro (Unhcr): “Ennesima tragedia nel Mediterraneo, morti inaccettabili”
Si è verificata un’altra tragedia nel Mediterraneo, con un naufragio al largo di Lampedusa che ha provocato la morte di diverse persone. Secondo le prime ricostruzioni, a bordo dell’imbarcazione c’erano tra le 92 e le 97 persone, partite dalla Libia nella notte del 12 agosto. Sono stati recuperati 23 corpi, ma il numero dei dispersi potrebbe essere più alto.
Il portavoce dell’UNHCR, Filippo Ungaro, ha commentato l’incidente, affermando che si tratta dell’ennesima tragedia nel Mediterraneo e che le morti sono inaccettabili. Ha anche aggiunto che l’UNHCR sta fornendo supporto psicologico e assistenza umanitaria ai superstiti, tra cui diversi minori non accompagnati.
Le informazioni sul naufragio sono ancora frammentarie, ma secondo la versione raccolta finora, una prima imbarcazione avrebbe iniziato a imbarcare acqua subito dopo la partenza e tutti i passeggeri sarebbero stati trasbordati su una seconda barca, già sovraccarica. Quest’ultima si sarebbe ribaltata in mare, provocando il naufragio.
Il portavoce dell’UNHCR ha anche tracciato un quadro generale, affermando che fino al 10 agosto sono arrivate in Italia 37.685 persone, circa il 5% in più rispetto allo scorso anno, in gran parte partite dalla Libia. Tuttavia, ciò che colpisce è il bilancio delle vittime: dal 1° gennaio 2025 sono 675 i morti e dispersi sulla rotta centrale del Mediterraneo, una delle più mortali al mondo. Dal 2014 ad oggi, oltre 30.000 persone hanno perso la vita in queste acque.
