L'appello “disperato” di Zanella (Avs) al governo: “FdI cita in giudizio Ranucci, abbiate rispetto”
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L'appello “disperato” di Zanella (Avs) al governo: “FdI cita in giudizio Ranucci, abbiate rispetto”

L'appello “disperato” di Zanella (Avs) al governo: “FdI cita in giudizio Ranucci, abbiate rispetto”

ponderosa e disperata interpellanza del deputato Zanella al Governo: “FdI cita in giudizio Ranucci, abbiate rispetto” e ringrazio il rappresentante del Governo per la sua presenza e attenzione poiché questa interpellanza, come tutti possono immaginare, origina dalla inchiesta effettuata dalla giornalista Giulia Innocenzi andata in onda su Rai3 il 5 gennaio sul programma condotto da Sigfrido Ranucci, a cui va la nostra piena solidarietà, presidente, a seguito della recente citazione in giudizio da parte del partito Fratelli d'Italia in relazione ad un'altra inchiesta sulla mafia trente.

Vorrei sottolineare questo aspetto e fare un appello disperato a questo Governo, poiché, oltre ad avere aperto un conflitto doloroso per il Paese e pericoloso per le istituzioni con la magistratura, apre anche continuamente il conflitto con una realtà giornalistica di inchiesta molto seria e competente, che parla al popolo e al cuore, in questo caso del Popolo.

E non si ha assolutamente a cura l'istituzione del Governo, che dovrebbe avere in mente che essere al potere, essere all'esecutivo significa avere cura delle istituzioni e dei rapporti con le formazioni e con le soggettività che si esprimono pubblicamente.

Vedo anche l'inchiesta più aspra, come quella condotta da Sigfrido Ranucci, di grande utilità per il Governo, poiché è una misura sincera, e voi avete bisogno di un'opposizione forte, perché solo così potrete migliorare la vostra capacità e il vostro quotidiano agire come governo.

Mi riferisco anche al mio sindacato, nel merito della nostra interpellanza, che è oggetto, non solo del mio sindacato, ma anche delle rogazioni fatte da altri gruppi, come il Partito Democratico e i 5 Stelle.

Ecco, quindi, l'ente nazionale della cinofilia italiana, che è sicuramente un ente che ha delle competenze che hanno a che fare con il pubblico, anche se nella vostra risposta data proprio in risposta alla richiesta di Report avete definito l'attività principale e senza la quale non esisterebbe neanche l'attività di tenuta del libro genealogico – genesi che non si può considerare attività pubblica vera e propria. Infatti non modifica la natura giuridica dell'ente.

Ecco perché non discende dallo stato, ma dai soci che lo istituiscono, sopportando costi individuali, ecc.

Ecco l'enti che è un ente privato riconosciuto, una associazione dotata di un suo statuto che regola le attività, ecc.

Ecco perché il Ministero ha delle responsabilità dirette, previste anche dalla Costituzione, che ricordo, articolo 9, terzo comma, prevede la tutela dell'ambiente, biodiversità e cosistentemi, anche nell'interesse delle future generazioni.

La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali, quindi la tutela degli animali è stata inserita nella Costituzione e quindi se il Ministro ha, attraverso una indesiderata trasmissione televisiva, anche le denunce degli animalisti, ma anche le tante denunce dei proprietari di animali che si sono visti rifiutare, per esempio, la trasmissione del pedigree, c'è il problema della purezza genetica delle razze, lei conosce bene ci sono state denunce, ma non solo adesso, anche negli anni passati.

Ebbene il Governo ha il dovere di entrare nel merito e siccome questa presidente e concludo, è uno di quei problemi che si possono risolvere, è una questione non siamo di fronte a una non so, alla questione come Gaza o la guerra in Ucraina, che non dipende effettivamente solo dalla nostra dalla nostra interna, anzi magari o forse no, ma dipende dalla buona volontà e dalle scelte politiche che potete fare con gli strumenti che avete a disposizione, ma fatelo, ma fatelo, perché per quanti milioni siano girino attorno al Business degli animali di razza, no, e alla loro sofferenza e alla loro morte, qualora anche alla morte dei loro proprietari, per le ragazze canine considerate pericolose, voi avete tutti gli strumenti, fatelo.

Io vi imploro, perché dipende da voi, non accusate i giornalisti, guardate a vedere la consistenza di queste accuse e fatene tesoro. Se fossi ministra, farei così, certo dà fastidio, ma bisogna anche sapere che chi governa deve accettare il confronto con tutte le critiche, anche se non piacciono. Grazie, onorevole.


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