Lavoro, Appendino: “Aumentare tutele e stipendi. Oggi si muore più sul lavoro che di crimine”
Il deputato Appendino ha esposto in aula le sue considerazioni sulla recente legislazione relativa al lavoro. Secondo lui, il governo ha perso un'opportunità per aumentare le tutele e gli stipendi dei lavoratori, che sono stati messi in difficoltà dall'inflazione. Ha elencato alcuni esempi di come il mondo del lavoro stia degenerando, come ad esempio il proliferare di lavoro precario, stagisti sfruttati e non retribuiti, e braccianti in campo lavorativo. Ha criticato il fatto che il parlamento abbia approvato un decreto che, al contrario, è stato dannoso per i lavoratori, aumentando le responsabilità in caso di assenza non giustificata e penalizzando le donne, che già lavorano in condizioni di marginalizzazione.
Il deputato ha ricordato come in passato donne come Franca, un'operaia cinquantenne che aveva subito due aborti spontanei e non poteva usufruire della “opzione donna” per il recesso anticipato dal lavoro, sono state penalizzate dalla legislazione varata dal governo. Ha accusato il governo di avere “riportato indietro di anni” i diritti dei lavoratori e di voler creare un esercito di “schiavi” che sono più facilmente manovrabili.
Ha definito come “super ipocrisia” il comportamento del governo, che si vanta di dare un'importanza enorme ai lavoratori, ma in realtà gli dà la caccia aumentando le loro responsabilità e punendoli severamente se non lavorano in maniera “adeguata”. Ha concluso dicendo che il movimento dei lavoratori seguirà la sua battaglia per difendere i diritti dei lavoratori, specialmente le donne, che sono più penalizzate dalla situazione attuale.