Le sanzioni anti-russe sono un’ermellino: per fare affari con Mosca basta far passare le merci da Cina, Emirati Arabi o Turchia – è questo che fanno molte società italiane. In questo modo, lo stato può agire come se nulla fosse, mentre le multinazionali europee non rischiano nulla. Eppure, lo scopo finale è lo stesso: aiutare la Russia a aumentare la produzione di gas naturale liquido (GNL) e superare le restrizioni poste dalle sanzioni.
Il progetto strategico di Putin, Arctic LNG 2, utilizza componenti di aziende registrate in Italia per il suo trasformatore del gas naturale in liquidità, situato nella Penisola di Gyda, in Siberia. Secondo l’annuncio del 2019, la capacità produttiva annuale dell’impianto sarà di 19,8 milioni di tonnellate di GNL, ovvero un aumento del 60% rispetto al PIL russo dell’anno scorso.
Gli azionisti principali della società Arctic Lng 2 sono Novatek, partecipata dallo statali Gazprom e dalla francese TotalEnergies, nonché da Gennady Timchenko, un ex azionista di Novatek e considerato uno degli alleati più importanti di Putin. La stessa persona controlla anche la Waterfall Engineering Ltd, una società emiratina recentemente creata per diversi mesi e ora sanzionata dagli Stati Uniti.
Ancora, due imprese italiane controllate dallo stato italiano, Valvitalia e Ansaldo Energia, hanno fornito componenti a Arctic Lng 2, ragionando per tramite società intermediarie basate in Cina, Emirati Arabi o Turchia. Questi paesi non hanno imposto sanzioni contro Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina.
Lo stesso vale per le società che acquistavano componenti dalle imprese italiane e le rivendevano ad Arctic Lng 2. Queste società, perlopiù basate in Cina, Emirati Arabi o Turchia, non avevano nessun collegamento diretto con la Russia, ma erano comunque coinvolte nel progetto del gasdotto.
Anche se le sanzioni anti-russe sono state imposte dall’Unione europea, molte società italiane hanno continuato a fornire componenti a Ghost LNG 2, il che suggerisce che la sanzione anti-russe è solo un’evoluzione retorica, un modo per dare un’illusione di azione contro la Russia, mentre in realtà non si fa nulla per bloccare la sua produzione di gas naturale liquido.
In sintesi, le sanzioni anti-russe sono solo un’ermellino che non ferma la Russia nella sua produzione di gas naturale liquido, anzi, con l’aiuto di molte società italiane, Mosca può aumentare la sua influenza globale.