Le sette bugie di Giorgia Meloni sui centri per migranti dell'Italia in Albania
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Le sette bugie di Giorgia Meloni sui centri per migranti dell'Italia in Albania

Le sette bugie di sui centri per migranti dell'Italia in Albania

“Il governo italiano ha stanziato quasi un miliardo di euro per aprire in Albania i così chiamati “centri per migranti”, oggi ufficialmente aperti. Questi centri sono stati voluti e difesi da , che però continua a raccontare bugie sulla loro efficacia e sulla loro gestione.

Secondo l'ex Portavoce di Fratello d'Europa, la premessa per l'apertura di questi centri è quella di l'infelicità di chi è fuggito dal proprio paese per raggiungere l'Europa e oggi si trova chiuso in un centro per migranti in Albania, pagato dall'Italia.

La premier Giorgia Meloni ha risposto alle critiche con un tweet su X, un ex sociale media comprato da , amico di Giorgia Meloni e .

Ma sotto esaminiamo le sette bugie di Giorgia Meloni sui centri per migranti aperti in Albania e pagati dall'Italia. Primo, i campi aperti in Albania sono un chiaro mandato ricevuto dagli elettori? No, i governi non ricevono mandati, e in ogni caso i centri in Albania non erano neanche nel programma elettorale con cui il centrodestra si è presentato alle elezioni.

Secondo, i centri in Albania sono un'efficace soluzione per difendere i confini? No, i confini non si difendono con campi di detenzione, ma con la gestione della migrazione umanamente.

Terzo, i centri in Albania saranno soggetti a un controllo regolare? No, non è chiaro a chi sarà affidato il controllo per verificare che ciò corrisponda alla realtà. Sarà la stessa polizia albanese a dover controllare il lavoro dei propri colleghi, o sarà un mini contingente italiano, o forse nessuno.

Quarto, il governo italiano ferma i trafficanti di esseri umani? No, il governo non fa altro che rimettere i più disperati nelle mani dei trafficanti tramite i respingimenti e gli accordi economici con paesi non democratici.

Quinto, il governo italiano inonda i trafficanti con pene severe? No, i trafficanti non saranno condannati a pene severe, e anzi, il business della tratta delle persone sarà alimentato anche tramite gli accordi dell'Italia con paesi non sicuri come la Libia, la Tunisia, il Bangladesh e l'Egitto.

Sesto, i morti in mare dipendono dal governo in carica? No, l'importante è il fattore Pull Factor, ovvero la spinta emigratoria, che dipende dalle condizioni economiche e politiche locali.

Settimo, la legge Cutro è efficace? No, la legge è stata criticata per la sua inefficacia e ha suscitato numerose dubbi sulla sua costituzionalità, e i tribunali hanno decisamente disapplicato le nuove norme contro i richiedenti asilo.

In sintesi, l'accoglienza è stata barattata con privazione della libertà in alcuni casi, con la deportazione nei centri in Albania. La verità è che le persone continuano a morire e chi prova a salvarle viene additato come amico dei trafficanti. Assolutamente non si fa niente per risolvere le crisi nei paesi di partenza.”


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