Le tre ragioni dell'ammuina di Schlein sul trumputinismo Conte
Non c'è niente da fare, il Partito democratico non rompe con Giuseppe Conte e nemmeno ci polemizza, magari non andrà alla sua manifestazione, ma ora il problema è diventato un altro: come è conciliabile una potenziale intesa politica ed elettorale con uno che difende apertamente Donald Trump? Il caporione del Movimento si è tolto la maschera tenuemente campolarghista per rimettersi quella gialloverde, perciò dovrebbe automaticamente diventare un avversario di un partito di sinistra o di centrosinistra, dunque europeista e difensore senza se e senza ma dei diritti dei popoli offesi. Ma Trump lo si attacca, e chi appoggia il presidente degli Stati Uniti no.
Lorenzo Guerini non aveva esitato a prendere posizione contro Trump, come anche Peppe Provenzano, scrivendo che «è la…