Un acceso scambio di frecciatine tra i familiari volti del calcio italiano, Fabio Caressa e Lele Adani, ha occupato gli ultimi giorni dei social network. La polemica si è infiammata dopo che Adani, durante una diretta su Twitch, lanciò un attacco indiretto contro Caressa, esprimendo la sua disapprovazione per certi commenti fatti dal giornalista di SkySport riguardo al sorteggio delle qualificazioni per il Mondiale.
Il tweet di Adani, apparso su Viva El Futbol, non nominò espressamente Caressa, ma si lasciò intendere che fosse lui l'obiettoivo. Adani affermò che la Norvegia è una squadra forte, con giocatori come Sorloth, Haaland e Odegaard, e che l'Italia non possedeva giocatori di quel livello. Adani definì “chiare testa” coloro che consideravano l'Italia una squadra imbattibile e che si sentivano poco minacciati dalla Norvegia.
Fabio Caressa, esBFVIP{sione diretta della polemica, ha risposto pubblicando un video sul suo canale YouTube, definendosi “Voldemort, colui che non può essere nominato”. Ha sottolineato l'importanza del confronto civile, affermando che gli insulti e la rabbia non fanno parte del mondo dello sport e della televisione. “Siamo nella cultura”, ha detto, “e dobbiamo parlare con rispetto e ascoltare l'altro, anche se non siamo d'accordo”. Ha anche affermato che la libertà di parola non significa utilizzare parole offese per contrastare le opinioni altrui.
Caressa ha concluso sottolineando l'importanza del coraggio e del rispetto, non solo per le idee, ma per le persone. “Quando attacca qualcuno, è bello farlo citando il nome”, ha detto. “Se proprio bisogna farlo, almeno cita il nome, altrimenti è solo un atto di debolezza”.
Adani, nonché, ha replicato in tutta fretta, pubblicando una storia su Instagram in cui definiva Caressa un “fariseo” e affermava che c'è un mondo di persone che non giudicano i veri uomini del calcio. Non è chiaro se Caressa abbia intenzione di rispondere nuovamente, ma il suo messaggio globale è stato chiaro: il confronto civile è necessario, ma rispetto è sempre la base fondamentale.