Leone XIV, l'americano che ha redarguito Trump. Agostiniano e super globalizzato
CITTÀ DEL VATICANO
«Il male non prevarrà». La prima frase del pontificato di Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, suona come una sfida subito alta. E subito politica. Eminentemente: perché davanti ai 150.000 fedeli, curiosi e giornalisti accorsi in Piazza San Pietro, il primissimo discorso del nuovo Papa può essere letto alla luce di quella politica che è stata sempre la via maestra di Sant'Agostino. Nelle Confessioni vi si ritrovano pagine di riflessione profonda sulla giustizia, sull'equità, sull'universalità dell'uomo. E il nuovo Pontefice, agostiniano, è un Papa super globalizzato. Che parla cinque lingue perché ha vissuto in tre continenti. Ed ha saputo costruire quell'equilibrio da uomo di mediazione che ne ha fatto un “centrista…