Lettonia, migliaia di persone protestano contro il possibile ritiro dalla Convenzione di Istanbul
La Lettonia sta vivendo un momento di grande tensione a causa della possibile uscita della nazione dalla Convenzione di Istanbul, un trattato del Consiglio d’Europa firmato da 45 paesi e dall’Unione europea. La convenzione ha come obiettivo principale quello di rafforzare il sostegno alle donne vittime di violenza, compresi gli abusi domestici.
Recentemente, il Parlamento lettone ha votato a favore dell’uscita dalla convenzione, una decisione che ha scatenato un’ondata di proteste da parte delle organizzazioni della società civile e dei cittadini. Circa 5.000 persone si sono radunate davanti al Parlamento per esprimere la loro indignazione e il loro disappunto per la decisione del governo.
Il presidente eletto ha rinviato la legge al Parlamento per una revisione, che ha poi deciso di rimandare la decisione finale a novembre del prossimo anno, quando si sarà insediato un nuovo Parlamento. Tuttavia, secondo i critici, questo rinvio non risolve la questione e non garantisce che la Lettonia rimanga parte della convenzione.
Gli organizzatori delle proteste hanno sottolineato l’importanza che la società continui a farsi sentire e a esercitare pressione sui politici per garantire che i diritti fondamentali siano tutelati. L’Unione Europea, nel suo complesso, ha aderito alla Convenzione di Istanbul nel 2023, rendendola un accordo giuridicamente vincolante per i 27 stati membri nelle aree di competenza europea.
In sintesi, la situazione in Lettonia è caratterizzata da un forte dibattito e da un’ampia mobilitazione della società civile a favore della permanenza nella Convenzione di Istanbul, considerata fondamentale per la protezione dei diritti delle donne e la prevenzione della violenza di genere.

