Liberato è tornato cantando ancora la bellezza della sua Napoli (e cita le Pussycat Dolls)
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Liberato è tornato cantando ancora la bellezza della sua Napoli (e cita le Pussycat Dolls)

L'album “Liberato III”, il nuovo disco del misterioso cantante napoletano, è arrivato, e il segreto di Liberato continua a essere una questione aperta. Scoperto l'avatar viola di Thasup nel 2024, si chiede se nel 2025 riusciremo a scoprire chi si nascondedietro il cappuccio nero di Liberato. Forse l'artista napoletano non svelerà mai al pubblico la propria identità, ma almeno la è tornata, e il nuovo album è il primo del 2025.

Il disco contiene nove tracce, otto inediti e Lucia (Stay With Me), pubblicato lo scorso maggio. Tra i brani più suonati e apprezzati c'è “Turnà”, l'ennesimo omaggio alla bellezza e alle contraddizioni di nella discografia di Liberato, con un testo carico di emozione e allo stesso tempo nostalgia.

Ecco il testo, il significato e la traduzione dal napoletano di “Turnà” di Liberato.

Il testo è pieno di riferimenti alla città di e alla sua cultura, ma anche alla pop music mainstream. È un omaggio sentito alla città partenopea, evocata attraverso l'immagine dei suoi vicoli, simbolo di vita, cultura e identità. I vicoli non sono solo strade, ma diventano un microcosmo in cui si riflette l'essenza stessa della città: un luogo di storie, di incontri, di lotte e di resilienza.

L'intro e il ritornello, in cui canta “Ah, dint'ê vicole ‘e ‘sta città / Guarda e ride e te vò tuccà”, è un campionamento del celebre brano dell'amata cantante napoletana Teresa De Sio, “Voglia ‘E Turnà”, mentre la ripetizione di “Uno, nove, doje, seje”, cioè 1926, è un riferimento all'anno di fondazione della Società Sportiva Calcio Napoli. Un numero che Liberato ha inserito anche nel suo nickname su , da grande tifoso del Napoli.

Il significato di “Turnà” trasuda nostalgia e un desiderio di appartenenza, espresso in versi come “voglia di tornare nei vicoli di questa città”, che racchiudono un senso di ritorno alle radici, a qualcosa che dà forza e conforto. Ci sono anche riferimenti chiari alle difficoltà che si vivono in un ambiente urbano complesso come quello descritto, in cui la vita non è mai semplice.

Il testo contiene anche riferimenti alle donne, celebrate come figure forti e indipendenti, capaci di imporsi in un contesto spesso ostile: “La donna più tosta che ti fissa e già ti fa innervosire” celebra questa forza, mostrando come anche l'identità femminile sia un elemento fondante della cultura di Napoli.

Il significato di “Turnà” di Liberato esprime l'anima stessa di Napoli, una città vivace, passionale e caotica. Le sue persone, con “tre milioni di abitanti che vogliono sempre ragione”, incarnano uno spirito indomabile, fatto di amore per la vita e di profondo attaccamento al proprio contesto. E allo stesso tempo, come già detto, c'è anche tanta nostalgia.

Liberato canta anche un bisogno di tornare in un luogo che, pur con tutte le sue complessità, rappresenti casa. Napoli viene idealizzata come un posto unico, dove persino la precarietà è vissuta come parte di un'identità più grande, un vulcano di emozioni e di vita. Un inno alla resilienza e alla bellezza di una città che sa essere difficile, ma anche profondamente autentica.

Il mistero di Liberato continua con il nuovo album, e non acquisteremo probabilmente mai la verità sulla sua identità, ma almeno la è qui per riempire di emozioni i cuori dei fan.

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