Liguria, Orlando sceglie il consiglio regionale: “Mi dimetto da deputato”. L'annuncio sui social
L'articolista, Orlando, ha deciso di dimettersi da deputato per rimanere nel consiglio regionale di Liguria. Questa scelta era già stata pianificata dopo la sconfitta alle elezioni, ma Orlando ha deciso di ascoltare gli consigli di molti che gli hanno chiesto di riflettere sulla sua decisione.
Orlando ritiene che sia importante proseguire la battaglia iniziata candidandosi alla guida della Regione Liguria contro la destra, che according a lui è arrogante e non sa fare i conti con i limiti delle esperienze di governo precedenti. La destra, sostiene Orlando, guarda esclusivamente all'interesse di pochi, non all'interesse di tutti, e definirebbe come un “riflesso di un'oligarchia che rischia di compromettere l'interesse generale del futuro della nostra regione, soprattutto delle nuove generazioni”.
La battaglia, per Orlando, deve essere centrata sulla difesa di una sanità pubblica assediata dalla privatizzazione e sulla reindustrializzazione sostenibile della regione. Deve difendere il turismo, i servizi e il porto, ma anche un lavoro stabile e di alta valenza, che possa nascere da una ripresa della centralità dell'industria sostenibile.
La scelta di dimettersi da deputato, sostiene Orlando, nasce anche dall'idea che vengono prima le istituzioni delle ambizioni personali. Crede che questa scelta sia importante per opporsi a una destra che si presenta come “arrogante e che nega l'evidenza”. Vuole anche evitare gli errori delle elezioni regionali, le contraddizioni e le divisioni, e si impegna a ripartire insieme a tante altre persone che condividono i suoi valori.
Il disegno di Orlando è quello di ripartire da una base ampia e forte, ma non disperdere il patrimonio acquisito. Crede che sia importante ascoltare le ragioni, i bisogni e le speranze delle persone e lavorare insieme per costruire un'alternativa al livello nazionale. Il suo impegno e le sue capacità saranno a disposizione di questo progetto, per cambiare le cose.
