Liliana Resinovich, la genetista Baldi: “Quella scena del crimine non ci parla di un suicidio”

Liliana Resinovich, la genetista Baldi: “Quella scena del crimine non ci parla di un suicidio”

Liliana Resinovich, la genetista Baldi: “Quella scena del crimine non ci parla di un suicidio”

L’intervistatore ha posto alcune domande a Marina Baldi, una genetista che fa parte del pool di esperti che aiutano la famiglia Resinovich, per chiarire le circostanze della morte di Liliana Resinovich. Marina Baldi ha espresso i suoi dubbi sulla tesi del suicidio, sottolineando che la scena del crimine non sembra coerente con questo scenario. Ha fatto notare che i sacchetti della spazzatura utilizzati per coprire il corpo erano puliti e non presentavano impronte o campioni di DNA, il che suggerisce che Liliana non li abbia toccati. Inoltre, ha espresso perplessità sull’ipotesi che Liliana si sia messa i sacchetti sulla testa e sulle gambe prima di sedersi, ritenendo che questa dinamica sia difficile da spiegare.

Marina Baldi ha anche discusso le nuove analisi in corso, che includono l’esame di formazioni pilifere trovate sugli abiti e sul corpo di Liliana. Ha spiegato che queste analisi potrebbero aiutare a stabilire se Liliana sia stata uccisa o si sia suicidata. Ha anche sottolineato che il tempo gioca a sfavore in questo caso, poiché più passa il tempo e più la situazione potrebbe complicarsi.

Infine, ha commentato l’ipotesi del congelamento del corpo, che potrebbe essere un altro elemento utile per chiarire le circostanze della morte di Liliana. Tuttavia, ha notato che questa ipotesi sembra piuttosto improbabile e che è necessario attendere i risultati delle nuove analisi per avere una visione più chiara dei fatti.


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