LILIANA RESINOVICH, la visibilità che diventa un boomerang
Il giornalista e scrittore Mauro Valentini ha riflettuto sul caso di Liliana Resinovich e sui rischi dell’esposizione continua in televisione da parte di Sebastiano Visentin e Claudio Sterpin. Secondo Valentini, c’è una “voglia assoluta di cavalcare i media” che può trasformarsi in una trappola pericolosa, non solo per gli interessati, ma anche per il lavoro degli inquirenti.
Valentini sostiene che Visentin e Sterpin hanno avuto un bisogno di apparire e di parlare ogni giorno, rilasciando dichiarazioni diverse e spesso contraddittorie. Ciò ha portato a una situazione in cui i media hanno potuto “cavalcare” la storia, creando un circo mediatico che non ha aiutato a trovare la verità.
Secondo Valentini, l’unica cosa che ha restituito dignità a Liliana Resinovich sono state le amicizie che si sono prodigate nel cercare la verità e il fratello. Al contrario, la competizione tra Visentin e Sterpin per l’attenzione dei media ha creato uno spettacolo non edificante.
Valentini conclude che l’attrazione dei media ha colpito entrambi i personaggi, ma soprattutto Visentin, che si è messo nei guai a causa della sua voglia di apparire in televisione. Questo ha portato a una serie di contraddizioni e a una perdita di credibilità, che può avere gravi conseguenze per il lavoro degli inquirenti. Inoltre, Valentini sostiene che anche gli inquirenti possono essere influenzati dalle dichiarazioni rilasciate in televisione, come nel caso della scomparsa di Nardò, in cui le dichiarazioni di un ragazzo in televisione hanno influenzato le indagini.

