L’immorale dibattito sull’Ucraina, e la resa di fronte ai crimini di Putin
I criminali russi hanno puntato e centrato un ospedale a Kharkiv, subito dopo aver preso di mira e colpito altri obiettivi civili a Odesa. Poi hanno lanciato missili sulle case di Kryvyy Rih e di Dnipro. Morti e feriti, persone normali dilaniate nel sonno.
Ogni giorno, da trentuno mesi consecutivi, la notizia è sempre la stessa: ferocia belluina dei russi, resistenza ammirevole degli ucraini, e chiacchiera vigliacca degli europei.
I nomi delle città a volte cambiano, altre no; a volte le difese aeree funzionano, altre no; l’oscenità dei volenterosi carnefici di Vladimir Putin rimane però sempre uguale, mai adeguatamente riconosciuta in Occidente, come se il popolo russo fosse la vittima innocente della barbarie, una vittima considerata addirittura più meritevole di cura degli…