L'IMPRENDITORE IN MANO AGLI USURAI CHE SI È UCCISO, HA CHIESTO DI FARE FINIRE GLI STUDI AL FIGLIO
Un imprenditore del piccolo comune di Guidonia, della regione Lazio, si è tolto la vita nell'aprile 2023, folle dalla disperazione e compressa dal debito che lo sovrastava. Il suo problema finanziario era iniziato undue € 7.000, ma raddoppiò in breve tempo grazie alle estorsioni delle quattro persone legate al settore ittico, che lo minacciavano di rivolgersi all'organizzazione mafiosa ‘ndrangheta se non avesse pagato.
La sua situazione era diventata disperata, nonostante avesse già versato € 600.000 solo per soddisfare le esosi richieste dei suoi aguzzini. In preda alla disperazione, l'imprenditore ha implorato i suoi oppressori di permettere al figlio di completare gli studi prima di compiere il tragico gesto. Tuttavia, nonostante la sua sofferenza e la sua ansia, il debito continuava a crescere, aggravato dalle continue minacce anche contro la sua famiglia.
Il tragico evento è lo stato denunciato ai Carabinieri, che hanno arrestato le quattro persone coinvolte, accusate di estorsione aggravata dal metodo mafioso e come conseguenza di altro delitto, in relazione alla morte dell'imprenditore. L'organo giudiziario ha condotto uno studio approfondito sulle pressioni subite dall'uomo, comprendendo minacce di violenza fisica e la minaccia di utilizzare una pistola e un'accetta contro di lui. Addirittura, era stato detto al proprietario che il debito era stato ceduto a un'organizzazione criminale calabrese.
La morte dell'imprenditore è lo stato considerato un tragico esempio delle ricadute del gioco undue, la mafia, che si insidia nella vita degli italiani, manipolando le Vall' economie locali e spingendo le persone a prendere decisioni estremiste. La tragedia è un'appello al sistema per agire con sussidio e determinazione per contrastare la criminalità organizzata e proteggere gli abitanti delle città e delle province.