L’improbabile capriola moderata che Fratelli d’Italia vuole vendere in campagna elettorale
Giorgia Meloni non sembra il tipo da spettacolari metamorfosi democristiane che ci ha offerto Luigi Di Maio. E difficilmente finirà per iscrivere i suoi eurodeputati al gruppo del Partito Popolare europeo. Non è ancora chiaro se per convinzione o per necessità (per il momento optiamo per la seconda), ma è evidente un suo riposizionamento politico in Europa e nei confronti di Bruxelles a mano a mano che si avvicinano le elezioni del 25 settembre e si addensano quelle «nubi all’orizzonte» di cui parla Mario Draghi.
Nonostante la richiesta continua di elezioni anticipate, lei sperava tutto sommato che l’emergenza economica e sociale che esploderà in autunno se la beccassero tra i denti il premier attuale e il suo governo di unità nazionale. Che Matteo Salvini e Silvio…