L'incontro con Maria Falcone mi ha cambiato – Fabrizio Miccoli, ex calciatore del Palermo che in un'intercettazione insultava il giudice antimafia chiamandolo “fango”, ha incontrato la sorella del magistrato: nel 2022 è uscito dal carcere dopo una condanna per estorsione aggravata dal metodo mafioso – ora il giocatore fa sapere di essere rimasto folgorato dall'incontro: “Questo percorso mi ha cambiato”.
Una “tappa speciale”, che lo ha cambiato e gli ha insegnato tanto. È questo il commento di Fabrizio Miccoli, ex calciatore dei più grandi club del mondo, tra cui il Palermo, la Juventus, il Benfica e la Fiorentina. Sabato scorso, Miccoli ha incontrato Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, assassinato dalla mafia, alla quale Miccoli aveva definito “quel fango” in un'intercettazione di un anno fa.
“Nel mio viaggio”, scrive Miccoli in un post su Facebook, “c'era una tappa speciale che volevo fare da tanto tempo”. E poi, ringraziando la signora Falcone “con tutto il cuore” per avergli offerto l'opportunità di incontrarla, per averlo accolto e ascoltato, aggiunge: “Questo percorso mi ha cambiato e insegnato tanto. Mi ha fatto maturare”.
Per molti, l'incontro potrebbe sembrare un'occasione di pubblicità, un modo per apparire “gentiluomo” dopo una vicenda giudiziaria tanto compromessa. Invece, sembra che Miccoli abbia effettivamente vissuto un'esperienza di conversione, maturando un nuovo progetto di vita.
Di fatto, il giocatore ha annunciato di impegnarsi in un progetto sociale, creando una squadra di calcio per offrire ai ragazzi del quartiere Kalsa di Palermo un'alternativa alla strada, attraverso lo sport e l'educazione a valori sani e lontani dalla criminalità organizzata. Una tappa importante nel suo nuovo percorso, forse il primo passo verso una vera ripartenza.
Il confronto con Maria Falcone gli ha insegnato “tanto”, ma più di tutto gli ha aperto gli occhi sul significato della vita. Miccoli ha compreso che non è più tanto importante il calcio o la sua immagine di calciatore, bensì la possibilità di fare del bene, di aiutare altri e di cambiare qualcosa nella sua comunità.
La storia di Miccoli è un messaggio importante per tutti. Anche per i magistrati e per tutti coloro che si impegnano nella lotta contro la mafia, questo incontro è un segno di speranza. Quello che un tempo poteva sembrare un nemico, potrebbe diventare un alleato, un sostegno nella battaglia contro la criminalità.
In questo senso, l'incontro di sabato scorso potrebbe essere il primo tassello di un lungo percorso, che porterà Miccoli a diventare non solo un ex calciatore, ma un fautore di pace e di giustizia. La strada è lunga, ma è comunque un inizio importante, che potrebbe portare a cambiamenti reali nella vita di questo ragazzo.