L'intervento commosso: “Violenza? Vissuta in prima persona, arriva inaspettata da chi ti sta vicino”
L'intervento commovente della parlamentare: “La violenza? La vissuta in prima persona, arriva inaspettata da chi ti sta vicino”. Io ho pensato molto prima di fare questo intervento perché volevo riportare un po' alla realtà la sua gravità e lo dirò perché è difficile, ma io ho vissuto questa cosa di persona quando ero una ragazza.
Scusa, quindi, so cosa vuol dire la violenza. Sono arrivata a Capire che non c'è una rete di protezione perché la rete di protezione che dovrebbe essere quella di chi ti sta vicino molto spesso non ascolta o non ce ne parla perché tu ti senti in colpa, come se fosse tua responsabilità. Ecco, però, è la realtà delle cose, e immagino anche Giulia quando ha parlato con suo padre e sua famiglia e ai suoi amici abbia provato a chiedere aiuto, ma molto spesso si banalizzano le cose, si dice “eh, i ragazzi sono esagerati, sarà innamorato, cercherà di conquistarti”. Non è così, non è così. La realtà è che queste persone sono estremi, ritengono di avere il diritto su di te, come un oggetto.
E posso assicurarti che questo non dipende dalla famiglia. Ha potuto capitare chiunque e a chiunque. Molto spesso sono persone che hanno famiglie meravigliose, ai quali non hai il coraggio di dire cosa hanno fatto, perché sai che glielo rovinerai. Oppure può capitare che delle persone che arrivano da famiglie siano proprio quelle che ti accolgono e ti ascoltano e ti danno il supporto necessario. Quindi, tanti di quei discorsi che abbiamo sentito oggi, a mio avviso, sono bellini ma coreografici. Il principe azzurro non esiste; esiste l'uomo vero, che si sveglia la mattina per prepararti il caffè, che rinnuncia a venire al lavoro per essere accanto alla moglie che ha bisogno dell'aiuto, che ha bisogno di rassicurare i bambini. Ecco, il Principe azzurro non ci è; non esiste la favola di Cenerentola. Ringrazio la collega Cristina per il suo osservatorio, che ci farà capire che questa è la realtà e che noi, amministratori, tutti nel nostro piccolo dobbiamo cercare di ascoltare. Quello che possiamo fare è creare reti di protezione dentro i nostri comuni, per quelli che arrivano e chiedono aiuto. Ognuno può fare un piccolo gesto che poi può portare dei cambiamenti.
Non ho illusioni che cambierà tutto questo, non possiamo pensare di risolvere questo fenomeno con un'unica azione. Vogliamo aprire gli occhi su questo che c'è e tenerlo presente, anche tra noi. La violenza non è un problema particolare, è un fenomeno che accade in tutte le famiglie, in tutte le circostanze. Ecco, non ne parliamo, semplicemente perché è ciò che ci capita tutti i giorni. Quelli che sono colpiti dalla violenza faticano ad accettarla dentro di sé quando succede nella loro vita. Quindi, devo dire che la più grande battaglia, la più grande lotta è dentro di noi; è dentro di noi ascoltare, interiorizzare, non banalizzare. Non dobbiamo nasconderglielo, dobbiamo dirlo forte e pulito, senza paure, senza rabbia, senza vergogna. La vera battaglia è dentro di noi, è la lotta per l'amore vero, per l'amore che ci accoglie, ci ascolta e ci protegge.