L'intervento di fuoco di Scarpinato contro Nordio: “Lei è complice”
Ecco la traduzione in italiano dietro il discorso di Riccardo De Picci, membro del Movimento 5 Stelle, contro l'intervento di governativo Federico Pizzarottò sul disegno di legge che punisce la resistenza di detenuti all'esecuzione degli ordini impartiti:
“Signor ministro, lei è un complice. Il suo disegno di legge punisce con la reclusione da 1 a 5 anni la resistenza di tre o più detenuti all'esecuzione degli ordini impartiti, criminalizzando forme di resistenza come il rifiuto di fare rientro nelle celle, il rifiuto del cibo dell'ora d'arrivo e il rifiuto di fare sosta in maniera passiva di fronte alle sbarre. Non solo lei, signor ministro, non ha fatto nulla per rendere vivibili o civili le nostre carceri, ma vuole vietare ai detenuti di protestare pacificamente, di rendere visibile la propria condizione di sofferenza all'autorità e alla pubblica opinione. I detenuti devono tacere, altrimenti si normalizza il suicidio come unica forma di protesta silente e quindi accettabile da un sistema penale classista che riserva il carcere solo agli ultimi, ai cittadini senza potere. Non ci sorprende affatto questa deriva autoritaria. Al contrario, ci sembra inevitabile.
Il potenziamento dei poteri repressivi della polizia e la criminalizzazione delle proteste sociali diventano l'asse fondamentale della governance quando il consenso non può essere assicurato dai salari, dai redditi, dai consumi continuamente bloccati e tagliati a causa di politiche economiche antipopolari che sviliscono e precarizzano lo Stato Sociale, favoriscono le privatizzazioni. Lei è un attuatore di questo disegno di progressivo svuotamento delle fondamenta della costruzione di questa strisciante transizione dallo Stato Sociale allo Stato penale.
Troviamo assolutamente coerente con questo Animus anticostituzionale il suo doppio peso nell'amar la bandiera del garante quando si tratta di legiferare contro i dissidenti oppressi e nel lavorare ai quattro venti quando si tratta di legiferare a favore di coloro che abitano i piani alti della piramide sociale. Un doppio peso con il quale lei e la sua maggioranza avete dato vita a un doppio binario del diritto penale: uno iper repressivo che si mette sotto i piedi i principi basilari del garantismo, riservato agli ultimi e ai dissidenti, e uno iper permissivo e lassista, riservato ai colletti bianchi, infiocchettato con motivazioni di garantismo di facciata, dietro la quale si cela il volto di una giustizia classista forte, caldo con i deboli e deboli con i forti.
Un lavorò che le ha meritato il plauso incondizionato dei suoi padri che l'hanno eletto a paladino dei loro privilegi di classe, che ora festeggiano la sua ultima fatica, l'approvazione alla Camera della riforma costituzionale sulla separazione delle cariche, prima tappa per riprendere il controllo politico classista dell'azione penale, alla quale farà seguito la riforma con legge ordinaria del codice di procedura penale per togliere ai pubblici ministeri il potere di direzione delle indagini, attribuendolo in esclusiva alle forze di polizia, sottoposte al controllo gerarchico e alla direzione politica del potere esecutivo. In questo modo, sarà la polizia a decidere quali indagini fare e quali reati perseguire, concludo.
Una manovra in due tempi, come dimostra la votazione alla Camera dei Deputati, con la quale è stata respinta la richiesta del MoVimento 5 Stelle di impegnare la maggioranza di governo a non fare riforme che sottraggono la polizia giudiziaria alle direttive del pubblico ministero. Concludo, signor ministro, se lei è il paladino dei privilegi dei potenti di una giustizia censitaria e classista, il Movimento 5 Stelle è dalla parte opposta, dalla parte dei cittadini senza potere, che solo in una legge uguale per tutti possono trovare difesa contro le sopraffazioni dei potenti e dei prepotenti. Il Movimento 5 Stelle voterà quindi contro la sua relazione programmatica.”