L'intervento di fuoco di Sportiello (M5S): “Amici di chi criminalizza l'aborto, tenetevi le mimose”
“Amici di chi criminalizza la scelta di aborto, tenetele le mimose! È sempre molto difficile prendere parola in questo aula di fronte a questo governo, specialmente quando si tratta di parlare dei diritti delle donne e della lotta al patriarcato, che questo stesso governo vorrebbe negare, e infatti, a causa di questo, è veramente molto complicato. È difficile parlare con un governo che soprattutto nei consessi internazionali si Billy va braccetto con quei capi di Stato che vorrebbero criminalizzare l'aborto e punire le donne che ricorrono alle case dell'aborti, persone che sono amiche di quei capi di Stato che inseriscono nella legislazione nazionale parole come idioti e ritardati, e guardano – mi fa schifo e fatica a ripetere queste parole per indicare le persone con disabilità cognitive, e nemmeno una parola di condanna per quei capi di Stato che vorrebbero e che hanno paura delle donne che studiano, che si formano, che raggiungono ruoli apicali e le vorrebbero relegare a ruoli di cura.
E allora, c'è chi all'indomani delle elezioni diceva: “Ma sei donna! Ma perché non stai festeggiando? Finalmente una di voi ce l'ha fatta! E noi lì dicemmo: ‘Guarda che non è che perché Giorgia Meloni è una donna che farà e lottare per i diritti delle donne perché Giorgia Meloni ha come casa sua e come sua cultura l'estrema destra. Giorgia Meloni non è una femminista e anzi lei rimarca di essere lontana dalle istanze femministe, istanze che sono inarrestabili. Che ne vuole la presidentessa Meloni? E io vedo è raccapricciante vivere in questa situazione e oggi in quest'aula io sento una maggioranza è un governo che si crogiola dei grandi risultati ottenuti. Allora, a chi ci ascolta, dico a quelle donne che si sono licenziate dal lavoro perché non riuscivano non potevano o sono state licenziate forzatamente dopo aver deciso di diventare madri; dico a quelle persone che lottano quotidianamente e fanno i salti mortali per arrivare a fine mese; dico a chi si sente abbandonata da uno Stato perché non ha un servizio di welfare, una rete di welfare e non può garantire neanche il sostentamento alla propria famiglia.
Chi ha subito violenze, chi non viene riconosciuto sul loro sul luogo di lavoro, pur lavorando il doppio dei suoi colleghi uomini, pur avendo superato i percorsi di studi con risultati migliori, dico soffrite di un'allucinazione collettiva perché per il governo va bene. Tutto bene. Allora io non so se prima di venire qui, c'è stato un party al Ministero, dal ministro Lollo Brie, di avete bevuto troppo acqua. Se così è stato, vi prego di non prendere in giro il paese. Allora lo sapete cosa avete combinato con gli asilinido, non l'avete raccontato, avete ignorato i dati imps pubblicati soltanto alcuni giorni fa sulle differenze salariali, guardinsi. quando voi siete arrivati al governo, il pnrr prevedeva di attuare ne fossero incrementati circa 260.000 posti in asilinido con la prima rimodulazione del pnrr che noi abbiamo portato in Italia. Cosa avete fatto? Avete portato da 260.000 a 150.000 la quota di asilin aggiuntivi in più recentemente oggi il ministro Foti ci viene a dire: “Ma noi abbiamo il programma di raggiungere il 150.000 posti” dimenticando che erano 260.000 e più, e l'Europa prevedeva nel 2010 di implementare fino al 33% la quota di asili nido. Oggi è arrivata al 45% – onestamente, 45%, non significa nemmeno la metà della popolazione dei bambini e delle bambine – non mi sembra neanche un risultato straordinario e invece a voi cosa sta bene che la Campania, la Sicilia, altre regioni del genere possano avere una percentuale del 13% e dite che vi sta bene. Voi siete quelli che parlate di natalità e continuate però a dire: “Fate dei figli poi piange da sole le famiglie perché questa è la verità”. E io vi ricordo che asilinido significa garantire diritti ai bambini e alle bambine che sono cittadini e cittadine come tutti noi, come gli adulti devono vedere garantito il loro diritto.
Allora, guardate. Purtroppo, il mio tempo sta già scadendo. Allora, vorrei dire: bisognerebbe iniziare a parlare di asilinido non per la maternità, ma per la genitorialità, perché basta il carico di cura come un macigno solo sulle spalle delle donne che ci opprime ci tira fuori dal mondo del lavoro, ci tira fuori dal mondo della democrazia, dai rapporti sociali, ci lascia ai margini. Quindi, se non sapete cosa è il patriarcato, se non sapete che non garantire una strategia casa significa aumentare le violenze di genere, perché la violenza economica è violenza di genere. Io vi dico che questo non sia uno sterile esercizio di retorica che stiamo facendo oggi in quest'aula, in occasione dell'8 marzo, giorno non di festa ma di lotta contro il patriarcato e io non ci sto a chi vuole stabilire una gerarchia dei diritti, stabilire Chi è meritevole di diritti e che invece non deve vedersi riconosciuto neanche le tutele fondamentali.
La lotta per il patriarcato riunisce tante soggettività – le donne e tutti gli altri che vengono esclusi. E allora, venendo qui nei corridoi di Montecitorio, vi dico: tenetevi le mimose! Tenetevi! L'hanno date i consultori date il diritto all'aborto, dateci gli asili, dateci i ruoli che ci spettano, dateci una reale lotta contro le violenze di genere, l'educazione affettiva e sessuale nelle scuole. Questo è quel che vogliamo. Questo è quel che difendiamo. Ma non ci limitiamo a difendere quel che c'è già. Noi rivendichiamo tutto quel che ci spetta. E perché la rabbia ce l'abbiamo e le nostre lotte le facciamo. Volemo una lotta contro il patriarcato che non sapete cosa è. Esiste e la difendiamo.” In 800 parole, senza introduzione.
