L’Italia non è un Paese povere, ma un povero Paese. Tra alto tasso di disuguaglianza e sistemi di welfare in crisi
Charles De Gaulle diceva che l’Italia non è un paese povero, ma un povero paese. Un povero paese guidato da un governo sull’orlo di una crisi di nervi, tra dossieraggi a strascico, chat velenose, provvedimenti annunciati e immediatamente smentiti per l’opposizione veemente delle categorie colpite: monopoli, numeri chiusi, condoni, carriere assicurate, indennità speciali, proroghe ed esenzioni, ope legis, gilde sindacali, ordini professionali e corporazioni di ogni tipo. Formano un esercito folto e agguerrito, che spesso riesce ad averla vinta aizzando un particolarismo spietato e saccheggiando le casse pubbliche. È contro questa muraglia che si infrange qualsiasi vento riformatore. Lo schieramento anti-meritocratico e anti-concorrenziale, ben rappresentato nella maggioranza…