Lo scrittore Lodato: “La lotta alla mafia è tornata all'età della pietra. Meloni non la nomina mai”
Lodato, uno scrittore, ritiene che la lotta contro la mafia in Italia abbia regredito allo “età della pietra”. Sostiene che nonostante nel passato alcuni magistrati, poliziotti e rappresentanti del mondo del business si fossero impegnati per contrastare la criminalità mafiosa, oggi il tema viene nuovamente evitato.
A suo parere, ciò si manifesta nel silenzio generale sugli arresti dei boss mafiosi, nonché nella mancata accusa della parola “mafia” da parte di personalità pubbliche. Lo scrittore critica la nuova legislazione antimafia, sostenendo che è inutile lottare contro la mafia senza prima nominarla.
Ecco alcune delle ragioni che inducono Lodato a creare una tale sensazione di regressione. Prima di tutto, c'è il silenzio mediatico. La TV e i media in generale non parlano più di mafia, lasciando intendere che si sia raggiunto un livello di accettazione del problema.
Inoltre, c'è la vicenda della commissione antimafia, presieduta da una rappresentante del partito Fratelli d'Italia, il cui presidente è stato vicino a es-stragisti in passato. Questo ha fatto pensare a molti che la lotta alla mafia stia in realtà tornando all'era dei mafiosi più violenti, quelli di Capaci e Via D'Amelio.
La frase “Siamo tornati all'età della pietra” assume una grande rilevanza, poiché richiama alla mente le vicende storiche più recenti. Sottolinea che si è raggiunto un livello di involuzione in cui non solo non si lotta più contro la mafia, ma addirittura si semina la disinformazione.
Lo scrittore sottolinea anche il ruolo del governo. Il presidente del consiglio e il ministro degli Interni non nominano più la parola “mafia”, ciò che sembra loro fare un gran torto ai processi penali in corso. Infine, afferma che è ora di dirlo, “nonostante i giornalisti, i politici, gli studiosi” alcuni argomenti importanti, come il processo ai boss mafiosi, vengono completamente dimenticati.
