lo stato condannato a risarcire tim per un miliardo di euro: una boccata d’ossigeno per la societa’
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lo stato condannato a risarcire tim per un miliardo di euro: una boccata d’ossigeno per la societa’

Dopo 26 anni, Tim riceve un risarcimento da un miliardo di euro dalla Corte d'Appello di . Lo Stato è stato condannato a restituire il canone concessorio preteso nel 1998, in seguito alla liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni. Questo risarcimento permetterà a Tim di dimezzare il suo debito grazie alla cessione della rete. Tuttavia, Palazzo Chigi ha annunciato un ricorso in Cassazione. Nonostante questo, il titolo di Tim in borsa è salito prima ancora dell'annuncio della sentenza, suscitando l'indagine della Consob.

La storia riguarda una controversia relativa al canone concessorio richiesto dallo Stato nel 1998, un anno dopo la liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni. Tim ha chiesto la restituzione di questo canone quindici anni fa. Alla chiusura della borsa, Tim ha rilasciato un comunicato ufficiale ma le voci erano già circolate con alcuni investitori che hanno approfittato delle informazioni in anticipo rispetto al mercato. Nel corso di una giornata sostanzialmente piatta in borsa, il titolo di Tim è salito alle 17.02 con un'impennata negli scambi (+5,2% alla fine). In pochi minuti sono stati scambiati decine di milioni di azioni, a fronte delle poche migliaia della seduta fino a quel momento. La Consob sta monitorando questo movimento e valuterà se ci sono state violazioni delle regole.

La sentenza è sicuramente un sollievo per Tim, che dichiara: “La somma è pari al canone originario, di poco superiore a 500 milioni di euro, più la rivalutazione e gli interessi maturati per un totale di circa un miliardo di euro. La sentenza è immediatamente esecutiva e Tim avvierà da subito le procedure per il recupero dell'importo in questione”. Questo miliardo permetterà a Tim di ridurre il suo debito, che verrà già dimezzato con la cessione della rete. La Corte di Giustizia Ue è intervenuta in questa vicenda segnalando il contrasto tra la direttiva sulla liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni e le norme nazionali che avevano prorogato l'obbligo di pagamento del canone per il 1998.

Palazzo Chigi ha annunciato un ricorso in Cassazione e la richiesta di sospendere gli effetti esecutivi della sentenza. Questo perché ogni euro è cruciale in vista del Def. Nel frattempo, si amplia l'intreccio tra Tim e il governo. Come azionista indiretto, il Tesoro sostiene l'amministratore delegato Pietro Labriola nella battaglia per il rinnovo del consiglio di amministrazione e nella cessione della rete contro Vivendi, che detiene il 23,7% delle azioni. Inoltre, il Tesoro investirà fino a 2,2 miliardi nell'ingresso in Netco con una quota del 20%. Come arbitro, il Tesoro si sta proponendo di mediare tra Tim e Starlink dopo l'attacco di .

Il caso è stato portato all'Agcom, che ha solo una funzione di vigilanza e si è limitato a ricordare la delibera che prevede il coordinamento tra gli operatori di rete e i satellitari. Tim ha respinto le accuse di ostruzionismo e ha sottolineato l'importanza delle frequenze acquisite in asta per i suoi ponti radio. Tuttavia, c'è anche una questione di concorrenza, dal momento che Starlink ha accordi per utilizzare la maggior parte delle bande riservate agli operatori di telecomunicazioni, attraverso intese con OpenFiber ed Eolo. Ora, facendo pressione sul governo, Starlink vorrebbe spingere Tim a trovare un accordo.

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