L'offerta di UniCredit non è una provocazione: altro che golden power, servono banche più forti
L'offerta di pubblico scambio volontaria per la totalità delle azioni di Banco Bpm, lanciata da UniCredit, per un valore di 10,1 miliardi di euro, è una martellata contro la foresta pietrificata del settore bancario italiano ed europeo, ma che riverbera anche a livello europeo in quanto si intreccia con l'operazione di Orcel su Commerzbank. L'integrazione con Banco Bpm, secondo il comunicato di Unicredit, dovrebbe realizzarsi «entro giugno 2025», mettendo in piedi un aumento di capitale del 13,9%, per creare «la terza banca europea per capitalizzazione di mercato».
Orcel e il sovranismo italiano
Questo atto di lesa maestà per il mondo politico italiano riapre e sparge dosi industriali di sale su una ferita mai suturata. UniCredit da anni nei palazzi romani è considerata,…