Titolo: “La Siria merita un governo inclusivo, non un’autocrazia”
Verso la fine del conflitto in Siria, il leader dei ribelli anti-Assad, Abu Mohammed al-Jolani, ha dichiarato di voler creare un governo inclusivo e democratico nel paese. In un’intervista con la CNN, al-Jolani ha affermato che il regime di Assad è caduto e che la Siria deve avere un governo che rappresenti tutte le componenti della società, non un autocrate che prenda decisioni esclusivamente per sé stesso.
Impressi dalla sua passata reputazione come jihadista, al-Jolani ha rinnegato il suo passato e si è presentato come un leader democratico e moderato. Tuttavia, gli analisti politici e gli studiosi di affari mediorientali sottoliniano che non è così semplicere identificarlo come un liberale democratico, come lui sostiene. Al-Jolani può essere descritto come un professionista della guerra santa che sa come utilizzare gli stratagemmi della comunicazione per ottenere ciò che vuole.
In passato, al-Jolani ha formato parte di Al-Qaeda e ISIS, due gruppi radicali islamici noti per la violenza e l’estremismo. Tuttavia, ha successivamente abbandonato entrambi i gruppi e ha fondato il movimento Hayat Tahrir al-Sham (Hts), un’organizzazione milite che si afferma avere come obiettivo la creazione di una società islamica in Siria.
Mentre avanza verso Damasco, al-Jolani proclama la tolleranza religiosa e afferma che la Siria merita un governo che rappresenti tutte le sette religiose dello Stato. Tuttavia, c’è chi sottolinea che c’è ancora molto da fare per comprendere se la Siria e il Medio Oriente abbiano guadagnato con la nascita di un nuovo leader.
In sintesi, al-Jolani non è facile da definire come un uomo pacifico o moderato, come alcuni possono suggerire. Egli è un professionista della guerra santa che sa come utilizzare gli inganni della comunicazione per ottenere ciò che vuole. La Siria e il Medio Oriente devono essere prudenti e osservare con attenzione le future mosse di al-Jolani e del suo movimento Hts, poiché la creazione di un governo inclusivo e democratico in Siria è un obiettivo ancora molto ambiguo.