L'ottimismo di Meloni all'assemblea di Confindustria: “Crescita 1% alla portata dell'Italia”
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L'ottimismo di Meloni all'assemblea di Confindustria: “Crescita 1% alla portata dell'Italia”

L'ottimismo di Meloni all'assemblea di Confindustria: “Crescita 1% alla portata dell'Italia”

“L'ottimismo di Meloni all'assemblea di Confindustria: ‘Crescita 1% alla portata dell'Italia'. Condivido poi diciamo così le premesse della relazione nella quale il presidente Orsini ricordava gli anni molto difficili che ci siamo lasciati alle spalle, anni che però hanno avuto un pregio. Se vogliamo, è quello di mostrare nella difficoltà la capacità di resistenza del nostro tessuto produttivo e ancora più la capacità del nostro tessuto produttivo di sapersi distinguere di fronte alle difficoltà, smentendo i pronostici. La capacità del nostro tessuto industriale è stata spesso sottovalutata, ma Fatevi dire da qualcuno che è abituato a essere sottovalutato che arriva nella storia di tutti il momento in cui si ha la possibilità di vivere una stagione nella quale non conta più quello che si dice, quello che si pensa o quello che si presuppone, conta il valore che le persone hanno e conta quello che è, non quello che si vorrebbe.

Questo momento è arrivato con gli shock che hanno investito l'Europa e il mondo, la pandemia prima, la guerra in Ucraina poi, perché le crisi in fondo nascondono anche sempre un'opportunità. Per voi, l'opportunità è stata quella di dimostrare quanto l'Italia, grazie al suo tessuto produttivo, fosse alla fine dei conti più tenace di altri. Ciò ci ha resi tutti più consapevoli e quella consapevolezza consente oggi al governo di guardare al quadro economico nonostante tutto con positività, vorrei dire con ottimismo.

Noi dobbiamo pensare di essere insieme soddisfatti per i risultati che abbiamo raggiunto, soprattutto se teniamo in considerazione il contesto nel quale abbiamo operato in questi ultimi 2 anni o poco meno. Lo ricordava il presidente Orsini, l'impennata del costo dell'energia e dell'inflazione, la conseguente monetaria restrittiva della Banca Centrale Europea, il generale rallentamento dell'economia mondiale, lo scenario geopolitico particolarmente instabile e incerto.

Mentre noi ancora stavamo cercando di risollevarci dalla crisi pandemica, che aveva stravolto molti dei paradigmi economici e sociali dell'intero Occidente, era un quadro che avrebbe fatto probabilmente tremare i polsi a chiunque. Eppure, le cose sono andate diversamente. Ecco il risultato del nostro lavoro e della nostra no postura: nel 2023, l'Italia cresce più del doppio della media UE e dell'eurozona, l'Italia cresce del 0,9, con una media Europea più 0,4.

La Commissione Europea prevede che l'Italia cresca dello 0,9, una previsione più alta di quella prevista per l'eurozona, di quella prevista per la Germania e di quella prevista per la Francia. Stiamo andando meglio degli altri, anche se chiaramente sarebbe stupido rallegrarsene, perché la debolezza di alcune economie europee frena anche la nostra di crescita, soprattutto l'industria tedesca, che è chiaramente per molte delle nostre imprese uno sbocco fondamentale.

Sono fiduciosa che si possa fare qualcosa di meglio rispetto alle previsioni della commissione. Continuo a ritenere che l'obiettivo dichiarato nella scorsa legge di bilancio del più 1% sia a portata di mano, soprattutto dopo l'andamento registrato nei primi due trimestri dell'anno. Non era scontato vedere l'Italia crescere più della media Europea, andare meglio di economie come quella francese e tedesca, soprattutto dopo anni che avevamo trascorso in fondo alle classifiche.

E allargando l'analisi al quinquennio precedente, l'economia italiana cresceva complessivamente meno della metà della media dell'Unione Europea. Ecco il risultato della Borsa, brillanti, la borsa ha recuperato e superato il livello precisi finanziaria del 2008, sta facendo registrare la migliore performance in Europa tra le migliori performance al mondo. Lo spread a un livello di circa 100 punti base più inferiore rispetto a quello dell'ottobre 2022, il ritrovato appil dei titoli pubblici italiani. Questo è uno dei dati che a me piacciono di più, è di pochi giorni fa le missione del nuovo BTP a 30 anni, alla quale hanno partecipato oltre 400 investitori, per una domanda complessiva che ha superato i 130 miliardi di euro, a fronte degli 8 miliardi che offriva il tesoro. È il valore della fiducia che viene riposta nell'Italia ed è un valore record che non si era mai registrato prima.”


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