Lucio Caracciolo, nella sua ultima pubblicazione per La Repubblica, si concentra sulla figura di Donald Trump, ricordando che il suo ruolo non è di padrone o imperatore, ma di presidente degli Stati Uniti. Caracciolo sostiene che due premesse importanti sono necessarie per comprendere il ritorno di Trump alla Casa Bianca, e cioè sfatare i luoghi comuni e gli stereotipi che lo riguardano.
Iniziamo affermando che il sole a stelle e strisce, cioè gli Stati Uniti, sta scomparendo senza che un nuovo soggetto si disponga a sostituirlo. Ciò conduce a un'analisi geopolitica anarchica, caratterizzata dalla mancanza di una guida chiara e definita. Gli Stati Uniti, in effetti, erano fino a poco tempo fa il principale giocatore nel sistema internazionale, ma oggi la loro posizione è notevolmente cambiata.
Trump, presidente degli Stati Uniti, non può essere considerato il padrone del mondo, poiché non ha una vera autorità globale. Il suo ruolo è limitato alla guida del paese americano e non può imporre la sua volontà su tutti gli altri Stati. Tuttavia, è vero che la sua figura è stata esaltata dalla sua ampia base elettorale e dai suoi followers, che lo considerano un leader unico e incontrollabile.
La strategia di Trump è volta a creare un clima di ansia e paura tra gli avversari e i rivali, usando la retorica più dura e la minaccia della forza militare. Ciò non significa, tuttavia, che egli sia in grado di ottenere i risultati che si propone, poiché la politica estera è sempre più complessa e difficile da governare.
Caracciolo suggerisce che il ritorno di Trump alla Casa Bianca può essere interpretato come una reazione alla perdita di autorità e prestigio degli Stati Uniti nel sistema internazionale. Gli Stati Uniti sono stati protagonista di un declino economico e politico, e il loro sistema di valori e ideologie è in crisi. In questo contesto, Trump ha cercato di rappresentare una sorta di “sindrome di Davide contro Golia”, ovvero un outsider che sfida il sistema politico estabilito e cerca di riscattare l'immagine degli Stati Uniti.
Inoltre, Caracciolo sottolinea che la crisi globale, compresa la pandemia del Covid-19, ha creato un'atmosfera di ansia e paura, che Trump ha saputo sfruttare per aumentare la sua popolarità e la sua influenza politica. Ciò ha portato a una forma di populismo autoritario, che si fonda sulla repressione della diversità e sulla lotta contro i “nemici esterni” e interni.
Tuttavia, Caracciolo non ritiene che il ritorno di Trump alla Casa Bianca sia una buona notizia. La sua amministrazione è stata caratterizzata da errori politici e giudiziari, come la rottura con l'accordo sul clima di Parigi, la minaccia di uscire dall'accordo nucleare con l'Iran, la crescita delle tensioni con la Cina e il Medio Oriente.
In sintesi, l'articolo di Lucio Caracciolo esprime una analisi realistica sulla figura di Trump e sulla situazione internazionale, sottolineando la perdita di autorità degli Stati Uniti e la crisi geopolitica che ne deriva. Caracciolo sostiene che Trump non è un padrone o un imperatore, ma solo il presidente degli Stati Uniti, e che il suo ritorno alla Casa Bianca rappresenta una minaccia per la stabilità del sistema internazionale.