LUOGHI DEL DELITTO | IL DELITTO DI VIA POMA – Parte 5
Il giornalista Igor Patruno è stato intervistato sul caso del delitto di via Poma, avvenuto il 7 agosto 1990, in cui una giovane donna di nome Simonetta Cesaroni è stata trovata morta nel suo appartamento. Patruno ha scritto un libro sulla vicenda, “Via Poma, anatomia di un delitto”, assieme a Luca Dato.
Secondo Patruno, la storia del delitto è complessa e ci sono stati molti errori nelle indagini iniziali. Ha scoperto che la serratura dell’appartamento era stata cambiata mentre l’appartamento era sotto sequestro, il che solleva molte domande. Ha anche trovato un’informativa della polizia che menziona un certo Caracciolo di Sarno, presidente degli ostelli, e ha scoperto che la portinaia dell’edificio dove abitava Caracciolo di Sarno aveva parlato con la polizia, ma non era stata ascoltata.
Patruno ha anche indagato sulla storia di Simonetta Cesaroni e ha scoperto che riceveva telefonate anonime, sia nella sede della Rally, dove lavorava, che in via Poma. Le telefonate erano fatte da una persona colta e beneducata, che le rivolgeva complimenti e le chiedeva se lo riconosceva. Simonetta era preoccupata, ma non aveva detto nulla ai suoi datori di lavoro.
La polizia aveva inizialmente pensato che l’autore delle telefonate fosse un ragazzo che frequentava la profumeria dove lavorava Simonetta, ma Patruno ritiene che si trattasse di un uomo adulto, probabilmente un quarantenne. Ha anche scoperto che Simonetta aveva ricevuto una telefonata anonima una settimana prima del delitto.
Patruno ha anche indagato sulla scena del crimine e ha scoperto che il computer di Simonetta era ancora acceso quando la polizia era arrivata, ma il monitor era stato spento. La polizia aveva scattato una foto dello schermo, ma non si vedeva nulla. Patruno ritiene che il delitto sia stato commesso da qualcuno che conosceva Simonetta e che aveva accesso all’appartamento.
Inoltre, Patruno ha scoperto che c’era un “corriere dei tabulati” che prendeva i tabulati del lavoro di Simonetta e li portava alla sede nazionale degli ostelli. Questa persona aveva accesso all’appartamento e aveva le chiavi. Patruno ritiene che questo corriere sia una figura importante nella vicenda e che potrebbe essere stato coinvolto nel delitto.
Patruno e la famiglia di Simonetta hanno presentato sei esposti in procura, che hanno determinato la riapertura delle indagini. Ora ci sono indagini in corso e Patruno è optimista che si possa finalmente arrivare alla verità. L’avvocato Mondani, che rappresenta la famiglia di Simonetta, ha detto che “la verità sarà rivelata” e Patruno concorda, dicendo che molti soggetti che sapevano qualcosa sulla vicenda non hanno detto la verità.
