LUONGO, UCCISO DOPO UNA LITE CON IL FIGLIO DELLA COMPAGNA

LUONGO, UCCISO DOPO UNA LITE CON IL FIGLIO DELLA COMPAGNA

LUONGO, UCCISO DOPO UNA LITE CON IL FIGLIO DELLA COMPAGNA

Nel corso della trasmissione “Psiche Criminale”, si discute di un caso in cui un uomo è stato ucciso dopo una lite con il figlio della sua compagna, scatenata dalla fuga di un pappagallo. Gli ospiti della trasmissione, tra cui l’avvocato Carlo Taormina, la dottoressa Roberta Catania e l’avvocato Roberta Gentileschi, concordano che il movente della fuga del pappagallo non sia credibile come causa dell’omicidio.

La dottoressa Catania sostiene che il caso sia simile ad altri in cui i genitori vengono uccisi dai figli a causa di una lite o di un rimprovero. Lei sostiene che il problema non sia il rimprovero in sé, ma la percezione che il figlio ha di essere attaccato personalmente e la sua incapacità di gestire la frustrazione e la rabbia.

L’avvocato Taormina sottolinea l’importanza di ricostruire il rapporto tra il patrigno e il figlio della compagna per capire le cause dell’omicidio. Egli ritiene che il caso sia più complesso di quanto sembri a prima vista e che ci siano probabilmente altri fattori coinvolti, come ad esempio problemi di droga o di disadattamento.

La dottoressa Catania concorda con l’avvocato Taormina e sostiene che il caso sia un esempio di come la gestione della frustrazione e della rabbia possa portare a conseguenze estreme. Lei sostiene che il concetto di “raptus” non sia più considerato valido in psicologia e che ci siano sempre pregressi e conseguenze invisibili che contribuiscono a scatenare un evento del genere.

In sintesi, gli ospiti della trasmissione concordano che il caso dell’omicidio scatenato dalla fuga del pappagallo non sia credibile e che ci siano probabilmente altri fattori coinvolti. Essi sottolineano l’importanza di ricostruire il rapporto tra il patrigno e il figlio della compagna e di considerare la gestione della frustrazione e della rabbia come causa dell’omicidio.


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