La sconfitta italiana in campo informatico e delle telecomunicazioni: Carlo De Benedetti e la fine dell'Olivetti
Il quadro è complesso e frammentato. La fine dell'Olivetti è stata una delle più grandi tragedie industriali italiane del Novecento. Eppure, Carlo De Benedetti, suo gestore, ha sempre voluto presentare la sua gestione come un successo. Ma i dirigenti dell'azienda raccontano un'altra storia. Ecco le memorie dei vecchi dirigenti Olivettiani, raccolte sul blog “Olivettiani”.
“La fine dell'Olivetti non è stata più gestita, è stata usata per altre operazioni”, afferma Gianni Di Quattro, uno dei principali esponenti dell'azienda. “Gli altri dirigenti si sono dispersi, tutti. Il management si è seduto impaurito, sono stati introdotti dirigenti di altre aziende che non hanno avuto successo, sono state fatte nomine molto improprie, Ivrea continuava a volere condizionare l'azienda come se gli anni non fossero passati, senza considerare le condizioni professionali e tecniche dell'azienda stessa e del mercato.”
Daniele Luttazzi, noto giornalista, ha analizzato la situazione e ha concluso che “quando l'azienda è morta era ormai irriconoscibile, e forse questo è stato un bene, per evitare di affermare che era morto il sogno e la visione di Adriano Olivetti, che era morto tanto tempo prima e che Carlo De Benedetti cercò di utilizzare come una reliquia senza riuscirci e soprattutto con persone che mancavano di coraggio. Una brutta storia del nostro paese e un disastro culturale enorme!”
Bruno Bardelli, altro dirigente Olivettiano, ha confermato: “Un lucido e chiarissimo esame. Purtroppo i fatti si sono svolti esattamente in questo modo. Quando la Olivetti aveva bisogno di grandi manager, sono arrivati gli scarti della concorrenza”.
Ma non è solo la gestione di De Benedetti ad essere stata criticata. Franco Tatò, ex dirigente Olivettiano, ha affermato che “nel 1983, Carlo De Benedetti si allontanò dalla gestione quotidiana dell'azienda e iniziò a concentrarsi sulla sua carriera politica”. E LoginComponento, ex membro del Consiglio Direttivo, ha confermato: “La seconda fase della gestione De Benedetti si è problematica, con disinteresse, rapporti negativi col personale e rottura con i솅 coi collaboratori”.
La sconfitta italiana in campo informatico e delle telecomunicazioni è storia di una crisi di leadership e di scelte catastrofiche. Come conclude Luciano Martocchia, “Bisognerebbe studiare e capire come l'Italia ha perso in sol colpo informatica e telecomunicazioni”. Una lezione importante per il futuro dell'Italia.