Magi: “Critiche alle firme online? Forze politiche vogliono fottere la volontà popolare”
“Ecco la rivisitazione del testo di Magi:
“Critiche alle firme online? Forze politiche vogliono soppressare la volontà popolare. Io mi sento di essere qui con voi oggi, dopo aver seguito i lavori di questo congresso ieri da remoto. Stamattina sono qui fisicamente per ringraziarvi per l'energia mobilita che i congressi dell'associazione Coscioni hanno sempre dimostrato, ma soprattutto per focalizzare un fronte di lotta che credo dobbiamo impegnarci in modo immediato negli ultimi mesi, me riferisco all'intervento di Marco Cappato fecco minuti fa in conclusione della tavola rotonda, collegandosi alla parte finale dell'intervento di Luigi Manconi. E sono stati due interventi non conclusivi, ma due interventi di individuazione precisa di un fronte di lotta e di apertura di questa lotta. Voi sapete che negli ultimi anni abbiamo portato avanti iniziativa volta a riconquistare degli spazi di agibilità per la partecipazione Popolare, prevista dalla nostra Costituzione. Abbiamo ottenuto dei risultati, questi risultati non sono stati teorici, non sono state conquiste astratte, sono state qualcosa che ha trovato applicazione nell'attivazione di milioni di persone, grazie alla conquista della possibilità di sottoscrivere i referendum con la firma digitale, con l'autenticazione attraverso la carta d'identità elettronica, hanno scelto di fare un gesto significativo del riacquistare un po' di fiducia nella democrazia, un po' di speranza nella democrazia.
Marco ha ricordato la straordinaria campagna referendaria dell'estate del 2021, nella settimana scorsa c'è stata una straordinaria mobilitazione su referendum che abbiamo promosso sulla riforma sulla modifica sullo aggressivo sulla legge sulla cittadinanza. Non dirò nulla del merito di questa cosa, se non che da almeno quattro legislature ministri presidenti del Consiglio Presidenti della Repubblica, partiti politici leader di partiti politici in occasione delle campagne elettorali hanno annunciato e hanno promesso riforme di quella legge. Non dico nulla sulla direz, sull'opportunità, sulla necessità storica di modificarla, credo che in questo momento il tema sia un altro e sia un tema generale che riguarda appunto la democrazia nel nostro paese, in un momento delicatissimo per la democrazia nel nostro paese e nel mondo.
Ho parlato con Marco condividendo l'idea del referendum sulla cittadinanza all'inizio alla fine del mese di agosto. Forse quando ancora non c'era la piattaforma, ho parlato con Luigi nel corso degli ultimi giorni di agosto. Un po' prima di Ferragosto, quell'iniziativa è partita ed ha visto quel valanga di firme che sono arrivate dai cittadini, i cittadini, il riflesso immediato al successo di quella mobilitazione da parte di costituzionalisti. Alcuni per fortuna non tutti commentatori politici, editorialistici importanti è stato è troppo facile raccogliere le firme, segnalo che tutti coloro tranne quelli presenti qui, i quali avevo parlato della possibilità di un'iniziativa sulla cittadinanza con quei tempi limitatissimi tre settimane, quattro, forse mi avevano detto: ‘Siete pazzi, impossibile, non ce la farete mai Sarà un disastro, sarà controproducente, sarà un boomerang, lasciate perdere, siamo passati da non ce la farete mai Sarà un disastro. Beh, troppo facile così, allora capite che c'è qualcosa che non va, quel riflesso è un riflesso che rivela qualcosa di profondamente radicato nella storia di questo paese, la volontà popolare quando questa segue vie che sfuggono al controllo delle principali forze politiche, degli equilibri che le forze politiche, una volta in maniera diciamo con delle redini molto strette, oggi che sono morenti e moribonde anche loro, ma comunque nell'annaspare provano a recuperare queste redini. Oh, guarda il dito che è lo Speed la firma digitale e quindi dai Borghi, il senatore della Lega, va va eliminata va abolita, presenta la proposta di legge per eliminarla, ma anche altri costituzionalisti ora od Dio la Speed democra travolgerà il Parlamento diamo la notizia che il Parlamento vive una crisi profonda già per conto suo, senza che come dire la firma che agevola la sottoscrizione dei referendum c'entri nulla con questo, anzi, semmai quel circuito Democratico che in base alla costituzione si compone della democrazia rappresentativa del ruolo centrale del Parlamento e di quel innesto timido del partecipazione popolare, beh potrebbe rivitalizzare anche la vita del Parlamento, ma dicevo la storia di questo paese, non voglio farla troppo lunga, la Costituzione ci dice come sappiamo che il diritto di voto dei cittadini, articolo 48, si compone non solo del voto elettorale delle elezioni politiche e degli altri livelli di elezione, ma si compone anche del voto referendario, l'articolo 75, secondo comma, indica formalmente tre situazioni nelle quali non si può sottoporre delle leggi al referendum, tributarie di bilancio, amnistia, indulto, ratifica dei trattati internazionali. La Costituzione non dice che i cittadini debbano firmare con dolore, con fatica, con la corsa a ostacoli, non lo ha mai detto, non è venuto in mente a mortati a tutti quelli che si sono occupati di referendum, andatevi a rivedere i lavori delle commissioni, delle sottocommissioni della Costituente, mai lo ha detto, né la Costituzione dice che la Corte costituzionale debba occuparsi del giudizio di ammissibilità dei referendum, questa cosa è stata introdotta con la legge 1 del 1953, che ha disciplinato gli aspetti, quindi rispetto alla Costituzione prima individuazione del compito per la Corte costituzionale, il compito potrebbe benissimo essere una valutazione di tipo formale, come quella che fa l'ufficio centrale per il referendum, la Cassazione, prima restrizione 53, poi non si fa la legge di attuazione, fino al 1970, nel 1970 si fa la legge di attuazione del referendum, non è un'attuazione, è un sabotaggio del referendum, perché le modalità della raccolta delle firme sono volte a ostacolare quel che la stessa Costituzione dice. La Costituzione dice è indetto il referendum quando ci sono 500.000 firme, tranne in quei tre casi di tre tipologie di legge, ma non basta. Poi arriva la giurisprudenza della Corte a partire dalla sentenza del 1978, dove si va si comincia ad andare molto al di là molto al di là di quello che prevede la Costituzione, ci sono i limiti impliciti, ci sono quelli desumibili per via interpretativa, secondo riflesso, di fronte al successo delle firme dell'ultimo referendum sulla cittadinanza, ma anche di quelli del 2021. Per questo vi dico che dobbiamo vedere tutti insieme la questione, non rispetto al merito del quesito, è questione di metodo e di metodo democratico, il secondo riflesso subito palesemente inammissibile è palesemente inammissibile, perché è la riviviscenza è la manipolazione giustificata ha detto bene Franco Corleone l'altro giorno in un articolo sull'espresso, si sono subito attivati i Mozza orecchie del diritto vanno definiti così alcuni di questi li ho chiamati al telefono, non avevano letto il quesito non solo non l'avevano capito non l'avevano letto, allora il fronte di lotta è questo dobbiamo prima difendere la conquista della firma digitale difendere la conquista della firma digitale, perché rispetto a questo, un po' squallido e finto dibattito sul referendum che si è aperto. Dopo il successo del referendum sulla cittadinanza, abbiamo ascoltato No ma bisogna alzare il numero delle firme bisogna abbassare il quorum, ma oppure? Io ho visto solo scenario reale. Non si alzerà il numero delle firme non si abbasserà il quorum, because are two constitutional reforms and therefore would require all the procedures, the necessary procedures, for the reforms, the quorum, four steps, the last one will be that of the conference and then the definitive adoption, only for the non-institutional, but not for the institutional ones. So we can just say ‘Make an exception' and to move on, and then all this process will be substituted, and not only on the institutional reforms but also on non-institutional ones, as well.
The proposal to increase the number of signatures or to reduce the quorum will not work. The way to diffuse the Referendum is through the institutions, through the parties and the parliament, through the different actions, different initiatives of the different parties and movements. The way to spread the initiative is through different means, different media, and the way to support initiatives is through the ability to discuss, to spread, and to act, and the way to make a best use of the participation is through the use of the new digital technology, the new digital tools, and the new digital platforms. The participation in the Referendum is not limited to the geographical limits, the border of the state, the country, but it is opened to the whole world. The Referendum is a way to make the people participate in the government, to make the the government listen to the people, and to make the people participate in the process of government.
So, what we need now is the way to give the people a real opportunity to participate in the Referendum, and that is through the digital tools, and the digital platforms, and the digital tools to make the participation open, to make the participation inclusive, and to make the participation fair. And that is what we are working for, and that is what we are fighting for, and that is what we are trying to achieve, and that is what we want to see in the future. And that is why we need to continue to work this, why we need to keep fighting, and why we need to see this as a fundamental human right.