‘Mahashmashana': la vita, la morte e altri fatterelli secondo Father John Misty
Si muore tutti, è inevitabile, ma non prima che il tempo ci abbia fregati per bene. Nasci e da quel momento, anche se fai una vita piena e pazzesca, cominci a crepare. Nel nuovo album Mahashmashana Father John Misty non cerca di dare un senso a tutto ciò, ma mette in musica la sua fascinazione per quell'enigma enorme a cui c'è un'unica risposta.Il titolo è una parola che in sanscrito significa “grande terreno di cremazione”. «Tutto finisce lì», dice Josh Tillman nelle note stampa del disco. Le canzoni parlano spesso della fine, eppure Mahashmashana non è cupo, né tetro. È invece pieno dell'arguzia criptica tipica di Tillman e delle sue riflessioni. “Il motore della civiltà / Caffè e sigaretta / Non ho ancora trovato un modo migliore per ribellarmi”, canta in…