Maiorino (M5S): “Meloni non parli di coraggio, scappa da mesi per non parlare di Almasri e Paragon”
“Ecco, Maiorino, non parla di coraggio, scappa da mesi per non parlare di Almasri e Paragon. Presidente Meloni, lei è mesi che si allontana dal Parlamento e dalla gente italiana e poi viene qui a parlare di coraggio. Noi l'aspettavamo mesi fa per avere spiegazioni sul caso Matri, che stuprò, torturò e uccise, e impedì partenze. Noi l'aspettavamo mesi fa per avere spiegazioni sul caso Paragon, un software utilizzato dal suo governo che ha spiato attivisti e avversari politici del suo governo. E ancora non abbiamo alcuna spiegazione.
Noi l'aspettavamo per renderci conto delle spese pazze in Albania, un miliardo di soldi dei contribuenti italiani sprecati. Noi l'aspettavamo per avere spiegazioni sul DL sicurezza, meglio DL repressione, che dà mano libera ai servizi segreti di infiltrarsi nella pubblica amministrazione, nelle università, nelle scuole, negli ospedali e prendere i dati dei cittadini e dare loro mano libera di commettere reati senza alcun controllo neanche del Parlamento e neanche del Copasir.
E lei ci parla di coraggio? Ecco, oggi viene qui, citando a sproposito Papa Francesco e il presidente Mattarella, e si tira dei facili applausi, ma adotta la tecnica della piovra, spruzza inchiostro nero per intorbidire le acque. In realtà, non dirà nulla, non darà risposte agli italiani che la guardano preoccupati e senza assumersi una responsabilità.
Ecco, l'unica cosa sicura è che non le piace il nome “Rearm” in effetti è un po' troppo diretto, un po' troppo sincero, un po' troppo chiaro e a lei la chiarezza non piace. Lo vorrebbe chiamare “Defens”, un progetto di riarmo a scala continentale, ma dei singoli dei singoli Paesi membri dell'Unione.
E se non vuole ascoltare noi, ascolti almeno il governatore della Banca d'Italia, Panetta, che ha dichiarato che produrre armi non favorisce la crescita economica, la spesa per la difesa può stimolare la domanda aggregata, ma i benefici sono transitori. La vera crescita deriva dalle inversioni produttivi, non dalla produzione di armamenti. Invece, il suo governo non ha mai fatto perché la produzione industriale è ferma da 22 mesi.
E se non le bastasse la parola del governatore della Banca d'Italia, può chiedere la sua destra al ministro delle finanze, Giorgetti, che solo poco tempo fa si è dichiarato esterrefatto che improvvisamente si scopre che si devono spendere valanga di miliardi facendo debiti per la difesa. Ecco, è singolare, visto che la guerra in Ucraina dura da 3 anni. Ma invece trova il coraggio di venire qui e parlare della compattezza della sua maggioranza, mentendo in faccia agli italiani.
Ecco, la cosa più grave è che lei sta portando avanti il più grande inganno politico della sua legislatura e nascondendo agli italiani le vere conseguenze di questo piano di riarmo. Non ha una linea in politica estera e sta semplicemente seguendo le direzioni di Washington, come ha fatto prima, illudendo l'Ucraina, e oggi facendo una clamorosa retromarcia. Questo piano, signora Presidente, lo ha concepito da tempo insieme al suo ministro Crosetto, che è passato direttamente dalla poltrona di presidente dell'AIAD alla poltrona di ministro della difesa.
Ecco, questo piano è solo frutto dell'azione lobbistica dei produttori delle armi in Italia e in Europa. E io le faccio una domanda, signora Presidente: è consapevole che per andare incontro agli interessi dei pochi, gli Stati Uniti stanno spingendo l'Italia e l'Europa in un gioco scoordinato e pericoloso, e ci stanno mettendo su un piano inclinato, dalla cui fine c'è un Barone che porta a rischio di una guerra pericolosissima? E i cuori esiti, nessuno neanche lei può prevedere. Ecco, noi siamo europeisti, noi siamo per l'Europa dei popoli, per l'Europa della cultura, per l'Europa del future dell'Europa non siamo per la sua Europa delle armi. Dica no, signora Presidente, se è davvero una patriota. Dica no all'Europa delle armi.”
