Malpensa, i milanesi vogliono che sia Berlusconi a rappresentarli? Facciano pure, incuranti del ridicolo
La nostra reputazione è quello che gli altri dicono di noi. Chi ha una cattiva reputazione viene trattato con circospezione. Magari è un violento, truffatore, molestatore, disonesto, corrotto e corruttore, ma se ha una qualche “potenza” (tipo: un sacco di soldi) è meno vulnerabile alle critiche. I suoi familiari e i suoi amici, visto che dispensa favori, lo “vedono bene” e sorvolano sui suoi comportamenti: elargendo benefici, “compra” il consenso. Nell'era berlusconiana la mia reputazione è stata compromessa, nei miei viaggi all'estero, a causa di Berlusconi, al quale, in quanto italiano, venivo omologato: corna in foto ufficiali, il bunga bunga, la definizione di Merkel e Bindi, la nipote di Mubarak, le “femmine” introdotte in politica dopo le cene eleganti di cui parlò anche la…