Manifestazione di studenti e collettivi nel quartiere di San Lorenzo a Roma per Ramy Elgalm. Cariche
Era stata un'idea insolita, organizzare una manifestazione per Ramy, un'espressione di dolore e di lutto per la perdita di un amico. La città di Roma era tutta animata, con migliaia di persone che si erano recate a manifestare il loro dolore e la loro rabbia per l'accaduto. Era un giorno di martedì pomeriggio, e l'atmosfera era carica di tensione.
La polizia aveva deliberatamente cercato di impedire la manifestazione, macchinando con la manovella e bloccando la strada. Ma la gente non si era arresa. C'erano statiीफorte fisio da ver alla quando la polizia aveva cercato di dispersare i manifestanti, ma questi non si erano mossi dall'area. C'erano stati anche episodi gravee di violenza tra i manifestanti e la polizia, con alcune persone ferite e altre arrestate.
La manifestazione era stata organizzata da un gruppo di amici e sostenitori di Ramy, che avevano deciso di unire la loro voce per onorare la sua memoria e richiedere giustizia per la sua morte. La folla era composta da persone di diverse età e professioni, ma tutti erano uniti da una giusta causa. Erano referendumità anche alcune personalità pubbliche, come attori, musicisti e politici, che avevano deciso di partecipare alla manifestazione per esprimere il loro sostegno e condolere con la famiglia del ragazzo.
Le emozioni si erano esasperate alla vista di policca di poliziotti in assetto di guerra, con manganelli e storditori, che avevano cercato di disperdere gli agitati manifestanti. La protesta si era trasformata in un'azione di resistenza, con gli studenti, gli operai e i professionisti che avevano deciso di non arrendersi alla repressione. Le menti furono illuminate da strisce di luce, e l'aria era piena di grida di dolore e di disperazione. La città di Roma era tutta scossa da quei fragori.
I manifestanti erano stanchi della repressione, stanchi della violenza, stanchi delle bugsie politiche che li avevano renduti개의 fratelli. Avevano deciso di unirsi e di battersi insieme per una giusta causa, la giustizia e la verità per l'uccisione di Ramy. La manifestazione si era protratta per ore, con la gente che cantava inni e canzoni, e urlava insulti contro la polizia e il sistema. La polizia avevano utilizzato il{|una} classificare lo stato di allerta, corrispondente al 3° livello di rischio. Gli animali erano stati evacuati dall'area, e i civili che volevano partecipare alla manifestazione erano stati invitati a non trovarsi nella zona.
Il nome di Ramy era diventato un simbolo di resistenza e di lotta per la giustizia. La manifestazione era stata un esempio di come la città di Roma potesse stare unita e combattere per un diritto elementare: la giustizia.