Manifestazione per l'aborto libero: “Dati drammatici, nel Lazio aperta solo la metà dei consultori”
in , ,

Manifestazione per l'aborto libero: “Dati drammatici, nel Lazio aperta solo la metà dei consultori”

Manifestazione per l'aborto libero: “Dati drammatici, nel aperta solo la metà dei consultori”

“Ecco la manifestazione per l'aborto libero: ‘Dati drammatici, nel aperta solo la metà dei consultori', anni il nostro diritto all'aborto ci viene negato. Noi vogliamo abortire il nostro e decidiamo noi. Oggi è la giornata internazionale dell'aborto libero, sicuro e legale. Questa è una giornata che nasce dal basso, è un'azione che parte dalla rivendicazione dei movimenti femministi e trans-femministi. Siamo qui e davanti al Ministero della Salute per chiedere che in qualche modo vengano ascoltate le istanze di chi, sulla propria pelle, tutti i giorni vive contraddizioni di un sistema non solo sanitario ma politico che di fatto impedisce alle donne di poter accedere non solo all'interruzione volontaria di gravidanza, all'aborto, ma in generale alla salute sessuale e riproduttiva.

Abbiamo una marea di obiezione di coscienza, addirittura 11 regioni in Italia che hanno un'obiezione al 100%, e in altre regioni si arriva tranquillamente a un 70%. L'ANC (Associazione Nazionale degli Operatori di Cura) è ancora più illegale, non è solo come prevede la legge 194, che esercita chirurgicamente il ginecologo sull'intervento di aborto, ma è stato permesso di obiettare a tutte le altre categorie, addirittura i farmacisti che non danno e non vogliono dare la pillola del giorno dopo perché obiettori.

Chiediamo una scuola e un'università transfemminista. I dati descrivono già una realtà drammatica, ma sono dati vecchi, sono dati parziali. La situazione è ancora più drammatica di quella che noi possiamo leggere nei report e quindi andare a ricercare i dati e a confrontarli con le realtà è un lavoro enorme. Non solo di controinformazione, ma anche di conflitto rispetto a una che ha fatto della mancanza dei dati uno degli strumenti insieme all'assenza delle risorse non per chiudere i consultori, ma per smantellarli e renderli luoghi vuoti. Sì, ce li avete sulla carta, ma poi ci fa da bere Peroni da tutta una serie di riunioni che noi abbiamo con le dirigenti delle ASL (Aziende Sanitarie Locali). Ci troviamo di fronte a consultori che non corrispondono a quello che è scritto sulla carta. Nel Lazio, la previsione di 120 consultori di cui per adesso ne sono aperti solo 60.

Noi ci troviamo in una situazione dove non viene più garantito quel livello minimo per la salute della donna, i consultori sono strutture sociosanitarie di territorio laiche, gratuite e universali. L'obiettivo proprio l'attacco che viene fatto all'autodeterminazione, alla libera scelta e all'aborto, in quanto tale è anche di chiudere i consultori o di farli funzionare male con carenze oggettive e piano piano disabituanti queste strutture di territorio e chiaramente finanziamenti che non vengono più dati ai consultori pubblici. Dopo la loro chiusura, ha visto una serie di finanziamenti ai consultori privati. Da dati nazionali, negli ultimi 5 anni, ci sono stati più di 200 18 consultori chiusi, sappiamo e ora aumentano continuativamente, ce ne sono più di 25 privati legati naturalmente al mondo cattolico e alle Lobby antisel”.


YouTube video

Cosa ne pensi?
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0