Marco Paolini racconta Darwin e la crisi climatica a teatro
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Marco Paolini racconta Darwin e la crisi climatica a teatro

Il regista Paolini racconta come il suo nuovo spettacolo sia stato ispirato dal furto dei taccuini di Charles Darwin avvenuto venticinque anni fa all'Università di Cambridge e dalla sua misteriosa restituzione circa vent'anni dopo. I due hanno deciso di avventurarsi in un percorso inedito per raccontare la storia in un contesto contemporaneo. Hanno preso come pretesto la storia reale e ne hanno fatto lo spunto narrativo del loro viaggio.

Il loro tragitto li ha portati in Nevada, uno Stato protestante e conservatore che rappresenta il cuore della potenza economica e militare più forte del pianeta. È là che Darwin è bandito, e gli Stati Uniti sono il unico paese al mondo in cui la maggioranza delle persone preferisce usare la Bibbia come testo scientifico, respingendo non solo i testi di Charles Darwin, ma tutto ciò che ne è scaturito. Le ricerche sulla fisiologia della mente e del corpo umano e gli approfondimenti sulla relazione tra uomo e natura che hanno portato a ridimensionare il nostro antropocentrismo sono state accusate di non essere scientifiche.

Nel cuore del Nevada, si trova una ghost town, chiamata Darwin, che è diventata il set del loro spettacolo. Là, si intrecciano le storie dei “inventati” dello spettacolo, Greta e il suo compagno, che sostengono di essere lo spirito di Charles Darwin e uno sceriffo trumpiano, appassionato di farfalle monarca. Anche in questo caso, Paolini ha preso spunto da un fatto reale, ovvero l'alluvione che colpì, nel 2023, poco dopo la restituzione dei quaderni di Darwin, il Burning Man Festival, una manifestazione che si tiene ogni anno nel deserto del Nevada.

Il regista ha utilizzato una storia inventata per raccordare tra loro due elementi di , e per parlare del passato giocando con l'attenzione del pubblico. Il loro spettacolo è un'opportunità per approfondire la storia di Darwin e del suo lavoro, ma anche per esplorare le contraddizioni e le divisioni tra scienza e religione in un mondo moderno.

L'idea è stata di creare un'unione tra passato e presente, tra il mondo scientifico e il mondo religioso. Il regista vuole offrire al pubblico una rappresentazione dell'importanza della scienza e della nella comprensione del mondo in cui viviamo. Il suo spettacolo è un invito a riflettere sulla nostra storia e sulle nostre contraddizioni, e a considerare come il passato possa influire sul nostro futuro.

In sintesi, il regista Paolini ha preso spunto da un fatto reale, il furto dei taccuini di Darwin, e ne ha creato un racconto inedito, mescolando la storia reale con elementi di fantasia. Il suo spettacolo è un'opportunità per esplorare le contraddizioni tra scienza e religione, e per riflettere sulla nostra storia e sul nostro futuro.

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