Mariam Ahmed, sorella del 13enne ucciso da un pusher a Milano: “Chiesi aiuto, non mi ascoltarono”
Il 16 maggio, un ragazzo di 13 anni di nome Hazem Ahmed è stato accoltellato insieme al suo cane da un pusher in zona Porta Venezia, a Milano. Dopo due settimane di ricovero in ospedale, il giovane è morto e lo spacciatore, un 27enne cubano, è stato arrestato per omicidio.
La sorella di Hazem, Mariam Ahmed, ha raccontato che suo fratello era un ragazzo normale con molti problemi, ma con una grande passione per gli animali e il desiderio di diventare zoologo. Ha anche detto che Hazem aveva salvato il suo cane, una Rotweiler di nome Fiamma, da un proprietario che la maltrattava.
Il giorno dell'aggressione, Hazem era uscito con alcuni amici per andare a mangiare un Mac a Porta Venezia. Tuttavia, il ragazzo che guidava la macchina li ha portati in un parco dove si è verificata l'aggressione. Mariam non sa esattamente cosa sia successo, ma sa che i ragazzi che erano con Hazem hanno cambiato versione più volte.
Il pusher ha accoltellato il cane e poi ha attaccato Hazem quando è sceso dalla macchina per prendere il cane. Uno dei ragazzi che erano con Hazem è scappato, mentre l'altro ha portato Hazem all'ospedale, dove è morto due settimane dopo.
Mariam ha detto che suo fratello non sapeva che stava andando incontro a questo e che la colpa non è solo sua, ma anche di tutti coloro che non hanno aiutato la famiglia a controllarlo. Ha anche detto che Hazem era un ragazzo troppo puro per il mondo in cui viveva e che non meritava di morire in questo modo.
La famiglia di Hazem aveva chiesto aiuto agli assistenti sociali e al giudice per lui, ma non è stato fatto nulla. Mariam vorrebbe che le persone smettessero di giudicare Hazem e capissero che non era una brutta persona, ma che era stato messo in una situazione difficile. La colpa, secondo lei, viene dalle persone che non hanno aiutato la famiglia e dallo Stato che non ha fatto abbastanza per prevenire questo tipo di violenza.
