Mark Knopfler mai più in tour: «Non mi sento un musicista, ma un autore di canzoni»
Si alza, s'avvicina a piccoli passi alla libreria che ha alle spalle, prende la grande riproduzione di un'opera e me la mostra. Non è la foto in cui suona coi Dire Straits che intravedo dall'altra parte dello schermo di Zoom, ma un quadro talmente realistico da sembrare una fotografia. «È di George Shaw, bello vero?». È un'ordinaria scena di periferia, una strada con alcuni lavori in corso e delle transenne rossastre, tipica dell'approccio naturalistico di Shaw alla raffigurazione di scorci suburbani. Anche la musica di Mark Knopfler è in parte così: una fotografia di storie marginali, poesia in cose piccole e periferiche.Lui sta a Londra, io a Milano. Non gli sto a spiegare che qui i lavori in corso sono sinonimo di umarèll, anche sono convinto che ne riderebbe con…