Il rapper italiano Marracash è il protagonista di una lunga chiacchierata con Wad sulla sua nuova trasmissione radiofonica Say Waaad?, in cui parla dell'industria musicale, della scrittura e del significato di alcune canzoni dell'album “È finita la pace”.
Marracash è sempre stato noto per la sua franchezza e la sua capacità di affrontare temi scottanti nella sua musica e nei suoi speech. In questo caso, l'artista parla dell'industria musicale moderna, che sostiene sia inquinata dal sistema dietro le quinte e dalle influenze commerciali. “Spero che questo schiaffo all'industria serva ad esempio e che possa ispirare i ragazzi e far loro capire che c'è un altro modo”, afferma Marracash.
La musica, inoltre, è diventata un lavoro di squadra, con i cantanti pop che non scrivono mai le loro canzoni e gli autori che si riversano in stanze per produrre musica secondo un modello industriale. “La musica è persa l'ispirazione, è fatta in maniera industriale e la maggior parte della musica che ascoltiamo è scritta da altre persone”, sostiene Marracash.
Il rapper parla anche della sua ultima trilogia, iniziata con “Persona” nel 2019 e conclusa con “È finita la pace” nel 2022. “Il successo arriva prima, vieni catapultato immediatamente in una roba che poi mantenere è stressante, è difficile”, spiega Marracash.
Marracash spiega anche come scrive una canzone, un processo chiamato “il metodo Marra”. Annota note sulla sua cellulare e poi si concentra a scrivere la canzone, cercando di costruire un'opera unica e personalizzata.
La chiacchierata si concentra anche sulla canzone “Troi*”, un brano discusso dall'album, che sembra significare “troia”, un termine offensivo per le donne. Tuttavia, Marracash spiega che in realtà la canzone è un discorso sull'oggettificazione del corpo femminile e sulla libertà sessuale, con il riferimento a come le donne vengano viste in modo fisico e come egli stesso sia attratto da loro.
“Non trovo come dire, un termine maschile, Troia, Troia, con quante vado a letto, mi piace il sesso, sono Troia, Troia”, canta Marracash. Il significato della canzone è espresso nel ritornello, dove il rapper dice di essere libero e di non avere un “termine maschile” equivalente all'insulto femminile.
Il rapper italiano chiude la sua chiacchierata sulla sua ultima trilogia e sulle sue canzoni, ma anche sulla sua vita personale e sul futuro. “Per me si chiude veramente un ciclo, vorrei cercare di vivere di più e anche di trovare nuovi stimoli. Sento che ho bisogno di fare delle esperienze nuove, anche per avere delle cose nuove da dire, degli input diversi”.
In sintesi, Marracash è sempre stato un artista che parla apertamente e fraternamente di temi importanti, da sempre. Nel suo ultimo capitolo, la sua musica si concentra su temi di libertà, oggettificazione del corpo femminile e industria musicale moderna. “Troi*”, la sua canzone più recente, è un esempio di questo, un brano che rifiuta le convenzioni sociali e vissuto una forma di libertà sessuale.