Un cittadino afgano è stato condannato a 10 anni di carcere dal Tribunale Distrettuale di Martigni per tentato assassinio. Nel novembre 2022 aveva aggredito la moglie spingendo la terra e colpendola ripetutamente con un ramo lungo 80 cm. La pena inflitta supera la richiesta della procura che ne chiedeva otto e include l’espulsione dalla Svizzera per 15 anni. La Corte ha stabilito che l’uomo agì con intento omicida colpendo la donna alla testa e al corpo per quasi 10 minuti. L’aggressione si interruppe solo quando due uomini intervennero mentre la vittima rimaneva immobile. La donna riportò traumi cranici, lesioni alla colonna cervicale e fratture facciali. Durante l’udienza l’uomo dichiarò di non ricordare l’accaduto e chiese scusa alla moglie. La difesa chiese di derubricare il reato a lesioni semplici, sostenendo che l’imputato fosse ubriaco al momento dei fatti. Il procuratore ricordò precedenti episodi di violenza denunciati dalla donna e poi ritirati per pressione dei figli. L’uomo, rifugiato politico in Svizzera, affermò che tornare in Afghanistan significherebbe rischiare la vita a causa dei talebani.
