Mattarella: “I dazi sono inaccettabili. Inducono contrapposizioni pericolose”
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Mattarella: “I dazi sono inaccettabili. Inducono contrapposizioni pericolose”

Mattarella: “I dazi sono inaccettabili. Inducono contrapposizioni pericolose”

Ecco il testo ricompresi in 800 parole:

“Il sistema dei dazi è inaccettabile. Induce contrapposizioni pericolose. Creano ostacoli ai mercati e ostacolano la libertà di commercio, creando come dire, alterano il mercato, analizzano i prodotti di qualità e tutelano quelli di minor qualità. Questo per noi è qualcosa di inaccettabile, e dovrebbe essere per tutti i paesi del mondo inaccettabile. È stato dato vita negli ultimi decenni all'Organizzazione Mondiale del Commercio per indurre tutti i paesi del mondo a commerciare in maniera leale con regole rispettate.

Non sempre si è riusciti a farlo. Tuttavia, quell'organismo ha riuscito a far crescere in maniera più corretta il mercato mondiale, ha fatto crescere molti paesi e li ha fatti migliorare. Ora, questo sistema di collaborazione su regole leali è indispensabile.

A volte viene violato e lo sappiamo. Ci sono paesi che hanno un sovrappi di produzione che riversano sui mercati esteri ma questo non è una risposta ai dazi. Non può esserci un sistema di dazi e chiusure che creerebbe conseguenze fortemente negative anche per gli apparati produttivi interni. Pensiamo all'Italia. Noi esportiamo il 40% del vino che produciamo, un terzo del riso che produciamo, e importiamo il 40% della metà del grano che ci serve.

Quando si parla di guerre commerciali, spesso si mette l'accento sull'aggettivo “commerciali”. Bisogna metterlo invece sul sostantivo “guerre”. Sono guerre di contrapposizione che inducono poi a contrapposizioni sempre più dure e più pericolose.

Bisogna essere sereni, senza alimentare un eccesso di preoccupazione. L'Unione Europea, di cui facciamo parte, ha la dimensione, la consistenza e la forza per interloquire in maniera autorevole con calma, ma con determinazione, per contrastare scelte di chiusura dei mercati e di applicazione di dazi.

Il nostro appalto produttivo è strettamente interconnesso e integrato con gli appalti produttivi di altri grandi paesi dell'Europa. Questo fa dell'Europa un soggetto forte e autorevole sul piano economico. La richiesta è interloquire con autorevolezza, con calma, ma anche con determinazione, per mantenere l'apertura dei mercati, che è anche una garanzia di buona vita internazionale. L'Unione Europea ha stipulato accordi di apertura di mercati con il Giappone, il Canada, l'America Latina e il Mercosur. Sono rapporti che da un lato consentono scambi commerciali vantaggiosi per entrambe le parti, ma soprattutto creano una tessitura di collaborazioni e rapporti di fiducia internazionale che garantisce la pace. Mercati chiusi e contrapposti mettono in pericolo la fiducia tra i paesi. La collaborazione internazionale, i mercati aperti, i commerci comuni e gli scambi creano rapporti di fiducia, di conoscenza e creano appunto questa tessitura di collaborazioni che garantisce la pace. Quindi, la nostra posizione è chiara: occorre avere mercati aperti per la pace nel mondo e per il vantaggio delle popolazioni. Questa è la regola di civiltà che da tanto tempo è stata fermata.”


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