Maturità 2026, come cambia l’esame dopo la riforma: quali sono le novità per l’orale e la bocciatura
L’esame di maturità subirà delle modifiche fondamentali a partire da quest’anno. Tra le novità più rilevanti, spicca la misura che prevede la bocciatura per gli studenti che decidono di non rispondere durante la prova orale come forma di protesta, un fenomeno che si era verificato lo scorso anno. Questo cambiamento ha scatenato un acceso dibattito, ma non è l’unico aspetto che sarà riformato.
Innanzitutto, gli studenti dovranno sostenere la prova orale su sole quattro materie, scelte attraverso un decreto del Ministero dell’Istruzione che verrà reso noto a gennaio. La commissione esaminatrice sarà composta da cinque membri, anziché sette, e la prova orale assumerà una forma diversa, più simile a quella degli anni ’80. Saranno inoltre incluse materie come l’educazione civica e la formazione scuola-lavoro.
Tuttavia, la modifica più controversa riguarda la norma che sanziona con la bocciatura gli studenti che scelgono di non rispondere alle domande durante la prova orale in segno di protesta. Ciò significa che, anche se uno studente avesse già ottenuto abbastanza punti per essere promosso, potrebbe comunque essere bocciato se decidesse di non partecipare attivamente alla prova orale.
Questa misura ha sollevato numerose critiche, sia da parte di quanti la ritengono eccessivamente punitiva sia da parte dei docenti, i quali si interrogano su come poter applicare concretamente tale norma. La preoccupazione principale è capire come distinguere tra uno studente che non sa rispondere a una domanda e uno che decide consapevolmente di non rispondere.
Un’altra novità riguarda il fatto che i punteggi delle prove scritte e dei crediti non saranno resi noti fino alla fine della prova orale, impedendo così agli studenti di sapere se hanno già raggiunto la sufficienza. Ciò significa che uno studente potrebbe essere bocciato a causa della sua scelta di protesta, anche se avesse merito di essere promosso in base ai voti ottenuti.
La riforma ha anche introdotto cambiamenti nella composizione della commissione d’esame, che passerà da sette a cinque membri, e ha modificato le regole per l’assegnazione dei punti bonus. Tuttavia, le principali richieste degli studenti, che includevano una riforma del sistema di valutazione per ridurre lo stress e la competizione, non sembrano essere state accolte in pieno.
In sintesi, la nuova riforma dell’esame di maturità, anziché essere un passo verso il futuro, sembra rappresentare un ritorno al passato, con misure che potrebbero essere viste come repressive e punitive piuttosto che come un’opportunità per valorizzare il merito e la maturazione degli studenti.
