Max Giusti: ’99 Da Battere scelto dopo 26 format, Squid Game italiano? Ho fatto la ola!’
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Max Giusti: ’99 Da Battere scelto dopo 26 format, Squid Game italiano? Ho fatto la ola!’

Max Giusti: '99 Da Battere scelto dopo 26 format, Squid Game italiano? Ho fatto la ola!'

Ecco la redazione della in italiano:

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Max Giusti: la nostra intervista "papà" di 99 Da Battere

Di Recentemente, 99 Da Battere, il game show di Rai2 in cui Max Giusti è il volto principale, è raggiunto un discreto successo. Accanto a questo format belga, lo studioso ha condiviso le sue riflessioni sulle sue esperienze televisive, dagli aneddoti legati ai suoi programmi TV del cuore.

La genesi dell'idea di 99 Da Battere

"Mi ho visto troppo di 20 format, circa 26, dalle maggiori case di produzioni internazionali. Non troppo convinto, poi ho incontrato Orsetta Balsamo, che è a capo del dipartimento format di Endemol Shine Italy, e le ho chiesto come mai non volesse mostrarmi nulla. Avevo visto un po' da tutti, ma non ancora con Endemol, che è una casa con cui lavoro da anni. Mi fa convocare il giorno dopo e, nonostante avessi già un paio d'idee, mi fa vedere questo formato belga, già adattato in altre nazioni, fra cui quella tedesca che, devo dirti la verità, non mi ha convinto molto ma in qualche modo mi è servita."

Cosa ti ha convinto di 99 Da Battere rispetto agli altri format che hai visionato?

"Del formato di 99 Da Battere mi ha colpito il fatto che i giocatori avessero fra loro una grande solidarietà e che, nei giochi dove era possibile restare in campo, c'era chi aiutava una persona in quanto più anziana o magari c'era il padre che aiutava la figlia. Ma ho apprezzato anche il fatto che fosse senza forti strutture narrative, che non fosse un gioco con i vip. E visto che la deriva è portare nei formati famosi – che per carità premiano – ma avere 100 persone comuni mi esaltava."

Mi dicevi di aver visto la versione originale del formato e anche l'adattamento tedesco…

"Sì, per realizzare la nostra edizione ho visto quelle estere. Ho visto quella belga che mi ha subito colpito. La fotografia sembrava quasi un docu-reality. Loro lo hanno probabilmente girato in un periodo estivo, pieno di luce in scena, e poi tutti erano vestiti normalmente, senza essere troppo truccati da spettacolo televisivo. Poi ho visto quella tedesca – perché in Germania vanno pazzi per i giochi – ma li ho detto: ‘Non prendete niente di quella tedesca'. (L'atmosfera in studio è più cupa, ndr.) E devo dirti che non è stato facile perché la produzione già in lavorazione che era visitata dai produttori bravissimi di Endemol era proprio quella tedesca! Erano andati in Germania per vedere come è realizzato. La versione originale è più bella, luminosa, calda…"

Il tuo ruolo nel programma non è solo quello di conduttore. Hai preso parte alla stesura del progetto?

"Stavolta ho avuto l'opportunità – e lo dico perché non sempre capita – di non essere chiamato a condurre un format proposto da altri, ma di poter scegliere personalmente il formato da girare. C'è stata ovviamente l'approvazione della Rai che con Endemol ha dato l'ok. E per la prima volta nella mia vita, mi sento di essere stato molto esigente nel lato creativo della realizzazione. Cito, ad esempio, quando abbiamo scelto i giochi da fare ai concorrenti o quando abbiamo costruito lo studio. In più ho voluto mettere un po' di Boss in Incognito, che ci ha permesso di conoscere più da vicino questi italiani visto che tutti i giochi possono essere giocati da un energumeno ma anche da una signora di 70 anni. Volevo trasmettere l'idea che 99 Da Battere fosse un posto dove chiunque potesse andare lì a divertirsi. Ad esempio, ho litigato per avere la zona con gli armadietti o le telecamere in mensa dove mangiano tutti insieme. Ringrazio Rai ed Endemol perché lo sforzo produttivo è stato enorme. Ci lavorano 130 persone nel dietro le quinte."

Gli aneddoti e i programmi TV del cuore di Max Giusti

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". Ansia. Non amo le gare, le competizioni. Avevo una pausa fra un programma e l'altro e l'ho fatto. è stato molto carino con me, mi sono sentito messo al suo stesso piano. Un po' di ansia me l'ha tolta. Però truccarsi, fare quel tipo di gioco, io per altro avevo già una carriera attiva…"

Matinée?

"Freschezza. È stato un programma che assieme a Marco Giusti ho creato e modellato. Lo sento molto mio. Ed è stato andato anche molto bene. Solo che purtroppo c'era un altro programma che non poteva lasciarci troppo spazio, I Fatti Vostri, che tornava a settembre. Avevamo avuto anche una buona media ascolti. È stato un peccato non poterlo mandare avanti."

Affari Tuoi?

"È stato come sentirsi fra gli italiani. Quasi mille puntate, cinque stagioni intervallate da I Soliti Ignoti di Fabrizio Frizzi. Quando fai Affari Tuoi senti di essere un po' di tutti, entri nelle case delle persone all'ora di cena, ed era l'unico formato che non si fermava mai, eravamo lì tutti i giorni della settimana. È stato bellissimo e mi ha dato molta notorietà."

Il Cantante Mascherato?

"Passività. Nel senso che non potevo fare niente! Dovevo fingere di cantare ma mi sono trovato con una padrona di casa straordinaria. Io non penso di essere il più bravo della tv, ma sono in grado di coniugarmi in vari progetti diversi. Però se fai le tue cose, il conduttore in tv, e finisci a fare anche il programma da un tuo collega, devi trovare qualcuno che ti rispetti e che ti faccia sentire a casa. e con me l'hanno fatto. Sicuramente è stato un programma che non usura la tua immagine!"

BOOM?

"Prima di girare in Italia, avevamo realizzato un centinaio di puntate in Spagna. Una avventura bellissima negli studi di Antena3. Ed era stato tanto bellissimo quanto faticoso: in tre giorni registravamo 12 puntate. Una follia! Puntate al giorno. E dormivo in un lettino in camerino quando facevamo pausa. Ma se vuoi un bel retroscena, ci siamo accorti come mai i campioni duravano tre/four puntate quando giravamo in Spagna. I concorrenti arrivavano in trasferta a Barcellona,  registravano le puntate in blocco dove magari vincevano parecchi soldi, poi la sera andavo a far serata, tornavano in hotel alle 4 o alle 5 del mattino. Poi il mattino dopo, un po' rintronati, dovevo affrontare un altro blocco di  puntate ma intontiti non vincevano più."

BOOM peraltro è stato un programma di NOVE, un canale che recentemente ha visto l'arrivo di , , … ma tu ci eri arrivato prima!

"Sì, sono stato. Ho inaugurato l'accesso del canale NOVE con BOOM. Eravamo partiti facendo con le prime puntate il 1%, poi il 2% e fare il 2% quando il canale prima faceva lo 0,3% era una cosa enorme. Arrivammo a 2,7%! Ricordo che siamo stati capaci di battere l'Edicola Fiore (non mi ne voglia !) ma anche Singing in the Car, un format nuovo con Lodovica Comello. La seconda stagione fu un successo enorme. Facemmo 540 puntate su un canale appena aperto."

La domanda di rito: quando accendi la tv, cosa guardi?

"In tv guardo lo sport, film western o i grandi classici americani, tipo quelli con Freeman o i grandi attori hollywoodiani, e i programmi d'informazione. E un paio di approfondimenti politici, di inchiesta, tipo Report, Presadiretta, Piazzapulita, di Martedì ma anche Zoro il venerdì sera (Propaganda Live, ndr.). Certo, se c'è qualche programma di intrattenimento me lo vedo: mi son visto Sanremo ma anche qualche puntata di Ballando con le Stelle. Recentemente ho riscoperto la passione di leggere i libri che avevo in casa. Senza Kindle."

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