Meloni, De Luca e la teoria dei giochi: la somma è sempre zero
È il secondo affondo (metaforico) che De Luca riceve da Giorgia Meloni. Il primo fu quello di Caivano, quando la premier ricordò a bruciapelo uno degli epiteti con cui il presidente della Campania l'aveva apostrofata, lasciandolo basito e in quel momento incapace di replicare. Il secondo è invece politico e formale allo stesso tempo. La decisione di ricorrere davanti alla Corte costituzionale per la modifica alla legge elettorale approvata dal consiglio regionale campano, potrebbe infatti rappresentare un possibile macigno sulla strada intrapresa da De Luca. Difficilmente, infatti, l'opposizione del governo potrà essere sconfessata a cuor leggero dall'alta corte. Più ancora della ferma opposizione del Pd al terzo mandato e del conflitto tra de Luca e la segretaria del Pd…