meloni nella bufera per il selfie con katalin novák, coinvolta in uno scandalo di pedofilia
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meloni nella bufera per il selfie con katalin novák, coinvolta in uno scandalo di pedofilia

La italiana e la vicenda Katalin Novák

Forse si aspettava che in Italia nessuno si occupasse della biografia di Katalin Novák, ex presidente della Repubblica ungherese, costretta a dimettersi recentemente. Potrebbe essere stato questo il suo calcolo: tacere sulla sua connessione con Viktor Orbán, il premier ungherese noto per le sue posizioni antisemite e le istituzioni totalitarie. Ma le conseguenze dei suoi scandali non sembrano affatto aver interrotto queste connessioni.

La vicenda ha iniziato quando , sindaco di e fondatrice del partito Movimento 5 Stelle, ha annunciato il suo sostegno all'elezione di Novák come presidente della Commissione Europea. Era un passo controverso, considerando il sostegno di Novák al governo di Orbán, noto per i suoi attacchi razziali e religiosi. Ma forse Meloni non si rendeva conto del danno che stava procurando.

La connessione tra Novák e Orbán è nota dai tempi in cui ha servito come ministra della famiglia, assistenza sociale e famiglie nel governo ungherese. È stato durante questo periodo che ha sostenuto numerose leggi restrittive contro le donne e le minoranze etniche. Orbán, noto per i suoi attacchi al sistema democratico, aveva anche sostenuto la legge contro lo “stato d'allarme” che glielo aveva permesso di governare senza bisogno di elezioni. Novák, allora ministro, aveva sostenuto la stessa legge, asserendo che aveva bisogno di un “ordine sociale”.

Sfortunatamente per Meloni, i sondaggi hanno rivelato che la maggioranza degli italiani non sa molto di Novák e suo passato. La popolazione italiana ha giudicato la sua elettrice in un modo diverso rispetto a come l'aveva giudicata fino a quel momento. Forse Meloni ha commesso un errore sostenendo Novák.

La vicenda si può riassumere dicendo che Novák si è dimessa dalla presidenza della Repubblica ungherese dopo aver ricevuto accuse di corruzione e abuso di fiducia. I ricchi legami tra il suo partito e Viktor Orbán sono stati mesi alla luce durante le indagini sulla vicenda. Orbán si è difeso asserendo che Novák è stata “vittima di un complotto” e che i charges sono stati “fabbricati” contro di lei.

La storia ci insegna che Meloni non è stata coinvolta direttamente nella vicenda Novák, ma il suo sostegno all'elezione di Novák alla Commissione Europea aveva creato tensione tra i partiti europarlamentari. Potrebbe essere stato questo l'errore fatale che ha permesso a Novák di perdere la sua posizione di presidente della Repubblica ungherese.

In sintesi, la vicenda Novák ci ricorda l'importanza di informarci sulla biografia dei politici che guidano i nostri paesi. Non dobbiamo dimenticare le connessioni tra i politici e le loro idee, nonostante siano state messe a tacere dagli scandali. La democrazia richiede verità e trasparenza, e non ci puoi permettere che questi valori vengano compromessi dalla potenza dei politici più potenti.

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