“Mesi da incubo in Libia, tra botte e schiavitù. Fatemi almeno avvisare la famiglia”: le voci dei migranti rinchiusi nel centro in Albania
“Quella sera potevamo vedere le luci di Lampedusa: terra. Se avessi saputo che ci avrebbero portato a bordo di quella nave per trasferirci in Albania, mi sarei gettato in mare e avrei percorso a nuoto lo spazio che mancava”. È il racconto di uno dei quattro migranti rinchiusi da ieri sera nel Centro di trattenimento di Gjader, realizzato e gestito dall’Italia. Egiziano, anche lui giovane: ha trascorso l’ultimo anno tra violenze, schiavitù, riscatti pagati dalla famiglia pur di arrivare in Italia. Anche gli altri giovani incontrati dai parlamentari di opposizione, arrivati in visita all’indomani dello sbarco della nave Libra per il primo trasferimento, ha fatto racconti da incubo ed espresso concetti chiari: “Io ringrazio gli italiani perché…