Michela Marzano: “I ragazzi per crescere hanno bisogno di eroi, noi adulti troppo fragili per loro”

Michela Marzano: “I ragazzi per crescere hanno bisogno di eroi, noi adulti troppo fragili per loro”

Michela Marzano: “I ragazzi per crescere hanno bisogno di eroi, noi adulti troppo fragili per loro”

“Nervosi, bisognosi di sostegno continuo, la generazione Zeta o anZia”. Michela Marzano parla dei suoi alunni – da vent'anni insegna Filosofia morale a Science Po, a Parigi – ma anche dei nostri figli. Li ha messi al centro di “Qualcosa che brilla” (Rizzoli), il suo nuovo romanzo: otto adolescenti per otto famiglie e otto sintomi, dal disturbo alimentare alle dipendenze, agli atti di autolesionismo. Sintomi, non malattia, segnali di qualcosa che non trova strada né ascolto. “I ragazzi non sono rotti, non c'è una cura, non c'è un tempo”. C'è invece la possibilità di “esserci, condividere un malessere, offrirsi come modello da imitare o da rompere”. Invece “siamo a pezzi, vogliamo reggere tutto e non reggiamo nulla, non siamo credibili”, spiega la filosofa. Che in studio ci racconta anche di Michela ragazza, anoressia, mania di controllo e tentato suicidio compresi. E di come convivere bene con il proprio male.

Qualcosa di personale”, la serie nata per conoscere chi è disposto a mettersi in gioco e raccontare storie di vita uniche. In sul sito e sul canale YouTube di Repubblica e in podcast su tutte le piattaforme OnePodcast


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