Michele Santoro, ospite del programma DiMartedì su La7, ha elogiato la sorella di Giulia Cecchettin, definendola un personaggio straordinario. Elena, la sorella di Giulia, ha scelto di non tenere per sé il suo dolore, ma ha invece invitato tutti noi a riflettere su una situazione che potrebbe toccare ciascuno di noi, potrebbe coinvolgere ogni famiglia.
Santoro ha sottolineato che Elena ha detto: “Non si tratta di un caso mostruoso che possiamo confinare nella categoria della mostruosità, questa è una cosa che riguarda la vita di ognuno di noi”. Questa frase di Elena sottolinea l'importanza di affrontare il problema della violenza e dell'omicidio attraverso una prospettiva che coinvolga tutta la società.
In relazione all'omicidio di Giulia, avvenuto per mano del suo ex fidanzato Filippo Turetta, Michele Santoro ha affermato che non si può definire Turetta un mostro, ma piuttosto un prodotto della società patriarcale. Santoro ha anche sottolineato che viviamo in un sistema che presenta forti tracce di patriarcato.
Tuttavia, Santoro ha voluto specificare che non si sente personalmente colpevole dell'omicidio di Giulia, poiché l'omicidio non è semplicemente una conseguenza dell'assetto culturale e del potere della società. Ogni omicidio è un evento complesso che richiede una profonda analisi per capire cosa sia successo, come sia accaduto e perché non tutti i maschilisti si trasformano in assassini.
Queste parole di Santoro evidenziano la necessità di indagare a fondo sulle cause della violenza di genere e della violenza domestica, al fine di affrontare il problema in maniera adeguata e prevenirne ulteriori manifestazioni.
In conclusione, Michele Santoro ha elogiato la sorella di Giulia Cecchettin per il coraggio e la forza dimostrati nell'affrontare pubblicamente il dolore provocato dalla morte della sorella. La testimonianza di Elena ha posto l'attenzione su una problematica sociale delicata e ha invitato tutti a riflettere sulla violenza di genere e sulle dinamiche di potere presenti nella società.